Sa che la madre è morta, ha pianto ma non parla di pentimento, piuttosto sarebbe stato aggredito per primo e ferito dalla donna con il grosso coltello da cucina che lui le ha usato contro in maniera forsennata. Insomma avrebbe avuto una colluttazione per difendersi, senza vi fosse stata alcuna discussione.
È quanto in sostanza emerge dal lungo interrogatorio di Cristiano De Vincentiis, il 50enne che l’altro ieri mattina a Bucchianico in casa ha ucciso la madre Paola, di 69 anni, raggiunta da oltre dieci coltellate all’addome, al torace e alla schiena. L’uomo, assistito dall’avvocato Cristiano Zulli, è stato sentito l’altro ieri sera dal sostituto procuratore della Repubblica, Giancarlo Ciani, nel reparto di patologia chirurgica dove è piantonato e ricoverato a causa di alcune ferite non gravi.
Fra madre e figlio le discussioni non mancavano, sempre per questioni di soldi, e spunta, nel racconto del 50enne, la vendita di una casa a Rimini: lui avrebbe voluto subito i soldi, senza doverli chiedere alla madre ogni volta. Ma niente. Mercoledì pomeriggio c’è stata una delle tante discussioni, rimasta alle parole. La sera e la notte sarebbero trascorse tranquille, poi il risveglio sfociato in tragedia, con l’uomo che stringendo ancora in mano il coltello con cui ha appena ucciso la madre lasciandola in un lago di sangue, esce di casa, in Vico 2 via Cappellina San Camillo in centro storico, e telefona al 118 e ai Carabinieri.
De Vincentiis, che veniva seguito dal Serd, è stato arrestato per omicidio volontario e ora si attende che vengano fissati l’interrogatorio di convalida e l’autopsia.