Barbaramente ucciso un anno e mezzo fa, estrapolato il Dna del killer

Barbaramente ucciso un anno e mezzo fa, estrapolato il Dna del killer
di Marcello Ianni
2 Minuti di Lettura
Giovedì 4 Giugno 2020, 13:03
L'AQUILA - Sull'omicidio di Paolo D'Amico di 55 anni sono state estrapolate altre tracce di Dna sul luogo nel quale il 24 novembre scorso l'assassino o gli assassini hanno infierito sul corpo del 55enne, operaio dell'Asm, all'Aquila.

A circa sei mesi dal tragico ritrovamento nell'abitazione della vittima nel territorio di Picenze di Barisciano, in una zona di campagna, piuttosto isolata da altre abitazioni, le indagini serrate dei carabinieri del Reparto operativo dell'Aquila e dei colleghi del Ris di Roma dello stesso Corpo hanno portato a galla altri elementi importanti che si vanno ad aggiungere alla traccia già rinvenuta nelle ore successive il ritrovamento del corpo martoriato dell'operaio Asm, prima colpito con una martellata alla testa e poi con un punteruolo sul petto al termine di un litigio.

Che non sia quest'ultima una traccia lasciata precedentemente da persone estranee all'efferato delitto lo si evince dal particolare che la traccia di Dna estrapolata sugli abiti della vittima sarebbe uguale a quella rinvenuta su un mozzicone di sigaretta, rinvenuta sempre sulla scena del crimine.

Resta al momento la difficoltà di poter attribuire le tracce rilevate ad una persona specifica. Di qui la richiesta, subito concessa dal sostituto procuratore della Repubblica titolare del fascicolo, Simonetta Ciccarelli di prorogare le indagini preliminari vista anche l'attesa del deposito dei rilievi di esperti su altri aspetti, sia sulla scena del crimine ma anche dell'autopsia. Non si sa al momento se gli inquirenti sono in possesso di altri riscontri.

D'Amico potrebbe addirittura aver cenato con chi, poco dopo, o al massimo, il giorno successivo, lo ha ucciso barbaramente. Si continua ad indagare contro ignoti. L'aspetto economico sembra essere quello sul quale gli investigatori stanno puntando. Il movente, infatti, sembra essere quello di debiti non onorati nei tempi voluti. D'altra parte la ferocia con la quale l'operatore ecologico della municipalizzata comunale è stato ucciso, conduce in questa direzione. I familiari della vittima sono assistiti dagli avvocati Antonio e Francesco Valentini.
© RIPRODUZIONE RISERVATA