Il giallo di Pescara, delitto Neri: trovata l'impronta dell'assassino di Alex

Il giallo di Pescara, delitto Neri: trovata l'impronta dell'assassino di Alex
di Stefano Buda
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Giovedì 23 Dicembre 2021, 07:59

Un'impronta potrebbe condurre gli investigatori alla risoluzione del caso. Affiorano nuovi particolari dalle indagini sull'omicidio di Alessandro Neri, il 28enne di Spoltore assassinato a colpi di pistola e rinvenuto senza vita, l'8 marzo del 2018, nei pressi del Fosso Vallelunga. Pochi giorni dopo il delitto i carabinieri del Ris eseguirono i rilievi sull'auto della vittima, una Fiat 500 rossa che era stata parcheggiata in via Mazzini, a Pescara. I successivi approfondimenti hanno consentito di stabilire che quell'auto venne ripulita: segno che dunque c'erano delle tracce da nascondere, che l'assassino conosceva la vittima e che molto probabilmente salì a bordo della vettura.

Ma c'è di più, perché la persona che tentò di occultare ogni indizio si è tradita, lasciando un'impronta all'interno dell'auto. Un'impronta che non appartiene alle due persone indagate per omicidio, interrogate nei giorni scorsi in Procura, ma ad una terza persona che potrebbe essere l'assassino o un suo complice: una persona che comunque svolse un ruolo nella vicenda e che in ogni caso sa cosa accadde quella sera.

I carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Luca Sciarretta, in questi quattro anni hanno lavorato a fari spenti, scandagliando la rete di rapporti della vittima e ascoltando moltissime persone.

Spesso hanno finito per scontrarsi con reticenze e omertà, ma nelle ultime settimane hanno iniziato a stringere il cerchio attorno ad una serie di sospettati.

Le poche certezze da cui sono partiti gli inquirenti hanno a che fare con la circostanza che Neri, il giorno del delitto, aveva un appuntamento e girava per la città con 10mila euro in contanti. Gli ultimi sviluppi delle indagini potrebbero risultare decisivi per scoprire chi doveva incontrare, a cosa servivano quei soldi e, in definitiva, cosa avvenne davvero quella sera.

Quel che è certo è che i responsabili fecero di tutto per cancellare ogni traccia: non solo venne accuratamente ripulita la Fiat 500 di Neri, ma fu anche data alle fiamme la vettura che, con ogni probabilità, fu utilizzata quella sera dagli assassini. La sera del delitto, infatti, fu bruciata una Opel Meriva che poi venne passata sotto la pressa di uno sfasciacarrozze. Anche in questo caso, però, il tentativo di eliminare ogni indizio non andò a buon fine, poiché gli inquirenti rilevarono l'impronta di uno pneumatico compatibile con le tracce presenti sulla scena del crimine.

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