Si affronterà poi l'argomento di ulteriori punti di penalizzazione in arrivo, che gli addetti ai lavori di mezza Italia danno per scontati senza che la società abbia mai smentito ufficialmente la circostanza, che renderebbe ancora più asfittica la classifica. Ma soprattutto, sarà il momento in cui la società potrà parlare in prima persona per mettere a tacere mesi di dubbi, incertezze, chiacchiere, voci e quant'altro. Ci sono insomma tutti gli ingredienti perché quella di oggi possa essere annoverata tra le date importanti della gestione Maio. Un'avventura partita sette anni e mezzo fa tra sorrisi, abbracci e qualche lacrima nello studio del notaio Sorrentini di Lanciano.
Era il 16 maggio 2008. Quel giorno con i Maio c'era anche l'avvocato Donato Di Campli (con cui i rapporti oggi sono tutt'altro che idilliaci) i cui buoni uffici furono determinanti per l'esito positivo del salvataggio dal fallimento del Lanciano calcio post Di Stanislao da parte della famiglia Maio. Una proprietà capace di portare la Virtus in 4 anni dall'orlo del fallimento alla serie B, di scrivere pagine storiche come quella del 10 giugno 2012 a Trapani, con l'imprevedibile promozione proprio nell'anno in cui la società aveva programmato di ridimensionare investimenti e sogni (pagati a peso d'oro) dei primi tre anni di gestione, conclusi tutti con parziali fallimenti sportivi. Poi il biennio d'oro di Gautieri, il record di Baroni, la salvezza di D'Aversa. Il passato certo non si cancella, ma serve chiarezza per far capire a tutti se questo presente è semplicemente una crisi di passaggio o l'inizio della fine di quell'avventura iniziata sette anni e mezzo fa.
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