Artista americano sceglie di vivere a borgo Fontecchio: «Il tempo non ha prezzo»

L'artista statunitense Todd Thomas Brown a Fontecchio. Artista americano sceglie di vivere a borgo Fontecchio: «Il tempo non ha prezzo»
di Filippo Tronca
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Lunedì 6 Luglio 2020, 22:57 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 10:38

«In America il tempo è denaro. Punto. Io dico invece che il tempo non ha prezzo. In altri luoghi il costo della vita è altissimo, e un artista è costretto a fare cose che non vorrebbe mai fare per poter vivere. Fontecchio mi ha restituito il tempo per assecondare i miei desideri». A Fontecchio, lungo la valle dell’Aterno, in provincia dell’Aquila, oramai molte delle case danneggiate dal sisma del 2009 sono state ricostruite belle e sicure, tanto che non dispiacerebbero al grande architetto ed erudito Geronimo Pico Fonticulano, che qui ebbe i natali a metà del ‘500. E se per Fontecchio l’arroccamento fu decisivo per respingere gli assedi delle soldataglie di Braccio da Montone e poi dei vicerè spagnoli, oggi la sopravvivenza passa per la contaminazione: non innalzare bastioni e lanciare palle di fuoco ai forestieri, ma spalancare loro le porte. Buona parte del rinnovato patrimonio edilizio è infatti disabitato, di residenti ne sono rimasti poco più di 300.

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Recita dunque il ruolo di romantico pioniere l'affermato artista statunitense Todd Thomas Brown, 49 anni, che da circa un anno ha deciso di venire a vivere in questo borgo, per dedicarsi ad un progetto che intende fare di Fontecchio una residenza d’artisti, di lustro internazionale, non mordi e fuggi, ma in pianta stabile. Progetto che si innesta con quello portato avanti dal sindaco Sabrina Ciancone, denominato ‘Casa e Bottega’, pronto a partire. Entrambi accomunati dall'idea che un paese medievale non deve necessariamente ridursi una scenografia da film, a meta domenicale per gite fuori porta, ad albergo fatto di seconde case, serrate per buona parte dell’anno.

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«Sono originario di Brandon – spiega Todd – circa 4mila abitanti, nel Vermont, e anche li ci sono problemi di spopolamento, forse è il destino che mi ha portato qui». Anche Todd del resto è andato via, a San Francisco, dove ha creato spazi d’arte condivisi, molto più di una galleria o di un laboratorio, ma aperti all'incontro, comunità creative e dialoganti. «L'arte per me è questo percorso - spiega -, non è l’opera appesa ad un muro, è il luogo dove essa nasce che deve essere un capolavoro».

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Todd vuole ora replicare, con le dovute differenze, questa esperienza a Fontecchio: ha già proposto ad artisti in particolare statunitensi di valutare questa opportunità, potendoli intanto ospitare in una grande casa, presa in affitto, con vista sulla splendida fontana trecentesca nella piazza del paese. A bloccare tutto sul nascere l’epidemia del covid che ha comportato la chiusura delle frontiere tra Europa e Usa. «I miei amici italiani dicevano: "Ma che ci vai a fare a vivere in un paesino sperduto?". Le persone del posto mi hanno detto, ‘’ma che ci sei venuto a fare qui?’. In effetti suona strano un americano che emigra in Abruzzo, è quasi sempre accaduto il contrario». Di segno opposto, invece, le reazioni degli artisti americani contattati: «Sono già entusiasti e con le valige pronte. Gli ho detto che qui un affitto costa quanto una cena in un mediocre ristorante di San Francisco, vivi in mezzo alla natura, in un paese medioevale, ma connesso con il mondo grazie ad internet, che al bar non c’è solo un freddo scambio di merci e denaro, ma anche di relazioni umane e calore, che c'è progettualità e fermento».

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A sostenere con convinzione Todd è il sindaco Ciancone, che lavora al progetto Casa e Bottega. A luglio sarà pronto l’elenco delle abitazioni, con annessi spazi da adibire a laboratori e uffici, che i proprietari sono disposti ad affittare a basso costo a persone che intendono sviluppare in loco, affiancati con consulenze fiscali e legali, progetti imprenditoriali. A settembre partirà la campagna di comunicazione per far conoscere questa opportunità.  «L’emergenza Covid-19  – spiega il sindaco – ha ritardato il ruolino di marcia. Ma ha anche reso evidente che il futuro di questo borgo non è solo green, legato alla qualità ambientale, ma anche blu, il colore dell’interconnessione, dell’economia digitale. Tante persone qui, me compresa, nei mesi del ‘tutti a casa’, abbiamo lavorato a distanza, in smart working. Le scelte di vita come quella di Todd, ci confermano che è questa la strada giusta».

 

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