Tale ricostruzione, raccontata dai parenti della piccola, chiaramente, dovrà essere confermata e sostenuta da elementi di prova. Da qui, l’intervento di un’ambulanza di Emergenza Sanitaria 16 maggio 1982. Il personale medico, avrebbe cercato in tutti i modi di rianimare la piccola, nel Distretto Sanitario. Poi la corsa disperata verso l’ospedale di Avezzano, che dista circa sessanta chilometri dal capoluogo del Parco, scortata da una pattuglia dei Carabinieri della locale stazione, con i dispositivi di emergenza attivati. Purtroppo, durante il tragitto, tra l’altro reso insidioso dalle avverse condizioni meteo, il cuore della piccola paziente, avrebbe cessato di battere. La salma senza vita della bambina è stata condotta nella camera mortuaria del nosocomio marsicano, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente. Venerdì prossimo si procederà con l’esame autoptico, per risalire alle cause che hanno determinato la morte prematura della lattante. La piccola, precedentemente, sarebbe stata sottoposta a uno screening neonatale, effettuato in un ospedale della Capitale. Il sospetto dei medici, era direzionato su una probabile patologia, ma da ulteriori accertamenti, l’esito risultò negativo, tanto che la piccola venne dimessa e ricondotta nella propria abitazione di montagna.
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