Muore a soli tre mesi, l'eliambulanza non riesce a intervenire

Muore a soli tre mesi, l'eliambulanza non riesce a intervenire
di Sonia Paglia
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Giovedì 18 Gennaio 2018, 10:05
PESCASSEROLI - Muore a soli tre mesi di vita. Si cerca di capire l’esatta dinamica dei fatti e se prescrizioni e protocolli medici, siano stati seguiti correttamente. E’ successo a Pescasseroli, capitale del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ieri intorno alle 10. In base alle prime informazioni raccolte, la piccola, che avrebbe compiuto tre mesi il 27 gennaio, stava insieme alla giovanissima madre, quando si sarebbero manifestati problemi respiratori. Forse causati dal muco nasale, generato dal raffreddore. Le condizioni di salute della neonata, sarebbero apparse subito gravi, tanto che i genitori avrebbero richiesto l’intervento dell’elisoccorso del 118, al fine di permettere una veloce ospedalizzazione. Dalla chiamata ai sanitari, sarebbe trascorso un po’ di tempo, quando la coppia sarebbe stata avvisata che il mezzo aereo non poteva intervenire a causa della perturbazione atmosferica. Sembra che l’elicottero abbia provato a levarsi in volo, ma la manovra sarebbe stata impedita dal forte vento.

Tale ricostruzione, raccontata dai parenti della piccola, chiaramente, dovrà essere confermata e sostenuta da elementi di prova. Da qui, l’intervento di un’ambulanza di Emergenza Sanitaria 16 maggio 1982. Il personale medico, avrebbe cercato in tutti i modi di rianimare la piccola, nel Distretto Sanitario. Poi la corsa disperata verso l’ospedale di Avezzano, che dista circa sessanta chilometri dal capoluogo del Parco, scortata da una pattuglia dei Carabinieri della locale stazione, con i dispositivi di emergenza attivati. Purtroppo, durante il tragitto, tra l’altro reso insidioso dalle avverse condizioni meteo, il cuore della piccola paziente, avrebbe cessato di battere. La salma senza vita della bambina è stata condotta nella camera mortuaria del nosocomio marsicano, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente. Venerdì prossimo si procederà con l’esame autoptico, per risalire alle cause che hanno determinato la morte prematura della lattante. La piccola, precedentemente, sarebbe stata sottoposta a uno screening neonatale, effettuato in un ospedale della Capitale. Il sospetto dei medici, era direzionato su una probabile patologia, ma da ulteriori accertamenti, l’esito risultò negativo, tanto che la piccola venne dimessa e ricondotta nella propria abitazione di montagna.
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