Proprio la passione per lo sport era uno dei tratti distintivi dell'ex primario di Pneumologia, che lo ha fatto conoscere e avvicinare ancora di più ai tanti colleghi medici che in questi giorni lo piangono: «Sciava e faceva rafting - ricorda la dottoressa Maria Assunta Ceccagnoli, dirigente dell'Ufficio pubbliche relazioni della Asl e presidente dell'Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Pescara - e capitava spesso di ritrovarlo al lavoro ingessato». Luigi Mosca era anche un convinto ambientalista e amante della bicicletta. A giorni avrebbe dovuto tenere una conferenza per l'associazione Pescarabici, che lo ha ricordato pubblicando sulla propria pagina Facebook l'estratto di una sua recente intervista: «L'amministratore - affermava Mosca - deve pensare al bene comune. Dovrebbe avere il coraggio di dire ai cittadini "Facciamo una mega isola pedonale e lasciate le auto in periferia". Ma ai pescaresi piace l'auto, quindi dubito che ciò mai accadrà. È una cultura che appartiene ad altri Paesi europei». Una cultura che stava cercando di importare anche a Pescara: «Come cerchiamo di fare noi nel nostro piccolo - conclude il direttivo di Pescarabici -. Addio professore». La camera ardente del dottor Luigi Mosca è stata allestita ieri nella cappella di Sant'Anna, all'interno del complesso ospedaliero, dove stamani alle 12 avrà luogo l'ultimo saluto attraverso un rito laico che culminerà con la commemorazione tenuta dal direttore generale della Asl Armando Mancini.
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