Infermiere morto in moto, l'amico: «Colpito al capo dal gancio del casco»

Infermiere morto in moto, l'amico: «Colpito al capo dal gancio del casco»
di Berardo Lupacchini
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Venerdì 28 Agosto 2020, 16:45 - Ultimo aggiornamento: 16:51

Stava per diventare papà l'Infermiere morto ieri, 27 agosto, durante una gita in moto con gli amici nella zona di Campo Imperatore. Era in attesa della nascita del primo figlio, Angelo Petrucci, 44 anni, di Penne,  infermiere nell’area chirurgica del locale ospedale, che ha perso la vitain un incidente, cadendo dalla sua moto. Ha perso il controllo ed è uscito fuori strada: non c’è stato nulla da fare per lui nonostante il disperato tentativo di soccorso operato prima dai suoi compagni, tutti sanitari, e poi dall’elicottero che dalle alture aquilane lo ha trasferito sulla costa: il decesso è stato constatato al Santo Spirito di Pescara. 

«Una brava persona, un paramedico serio e di valore», commenta Antonio Baldacchini del coordinamento infermieristico del San Massimo. «Era da poco venuto a lavorare da noi. Una gravissima perdita professionale ed umana». Un gruppo pennese di operatori sanitari, “Ospedale su due ruote”, formato da una quindicina di persone, si era dato appuntamento ieri mattina per un giro in moto sul versante aquilano del Gran Sasso.  Dopo aver raggiunto Assergi e Paganica, i motociclisti hanno toccato Rocca Calascio e poi attraverso un percorso più ampio avrebbero fatto tappa a Castel del Monte per finire a Fonte Vetica. Qui a ora di pranzo si sarebbero riuniti e fermati per mangiare nel ristorante appena riaperto dopo l’emergenza Covid. 
La giornata di svago si è trasformata in tragedia. Il collega Gabriele Pasqualone, che è anche segretario regionale della Fials, racconta: «Intorno alle 12,30 eravamo sulla strada che da Calascio porta a Castel del Monte quando improvvisamente davanti a me, a distanza di diversi metri, ho visto confusione. I miei amici e colleghi si sono fermati perché a terra c’era Angelo che aveva perso il controllo della moto in una semi curva, forse a causa del brecciolino presente sull’asfalto che potrebbe aver provocato l’urto contro il guardrail. Qualcosa non deve aver funzionato nella protezione del casco: forse il gancio lo ha colpito mortalmente al capo. Una fine orrenda. La moto, neppure troppo potente, ha poi proseguito per diversi metri ed è rimasta incredibilmente in piedi. Abbiamo cercato di rianimarlo per un’ora: alcuni miei colleghi gli hanno praticato la respirazione bocca a bocca sul suo volto insanguinato e poi hanno chiamato il 118: dopo venti minuti è arrivato da Pescara l’elicottero che lo ha trasportato giù, ma non c’è stato nulla da fare».

Sul posto per i rilievi sono giunti i carabinieri dell’Aquila diretti dal maggiore Luigi Balestra. È stato accertato che la moto andava piano. Angelo Petrucci era in forze all’ospedale di Penne da poco tempo dopo aver prestato servizio a Città Sant’Angelo. Nel nosocomio vestino lavora anche la sua seconda moglie sposata da poco e incinta di pochi mesi.

La morte dell’ infermiere, che lascia un fratello, ha immediatamente raggiunto la comunità vestina. Piuttosto riservato (non aveva profili attivi sui social network), Angelo Petrucci era un volto noto nella cittadina, e non solo per la professione: suo padre, deceduto come la madre, ha costituito l’impresa di pompe funebri Gran Sasso.

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