Morto a 99 anni padre Vittorio Papola, esorcista amico di Gabriele Amorth

Padre Vincenzo Fabri: «Il diavolo esiste, ma occorre prudenza, come del resto la usava padre Candido, di cui era discepolo anche padre Amorth, che affermava che in questo settore si poteva sbagliare, spesso non si a che fare col diavolo, ma con deviazioni psicologiche».

Morto a 99 anni padre Vittorio Papola, esorcista amico di Gabriele Amorth
di Maurizio Di Biagio
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Martedì 23 Maggio 2023, 08:16 - Ultimo aggiornamento: 10:57

Avrebbe compiuto 100 anni il 26 giugno padre Vittorio Papola, esorcista venuto in contatto con padre Gabriele Amorth: si è spento sabato mattina al Santuario di Isola Gran Sasso, in provincia di Teramo. I fedeli lo ricordano come un uomo che, malgrado la sua conformazione gracile, serbava una fede inattaccabile che trasmetteva con enorme passione. Nato a Tempera (L'Aquila), «a solo sette anni ricorda Maddalena Di Giulio, con cui da fedele ha assistito a buona parte del suo cammino aveva avuto l'esigenza del Superiore». Tant'è che da giovanissimo entrò nell'alunnato di San Marcello, il 25 marzo del 1938 a Monsano (Ancona), presso monsignor Falcinelli, vescovo di Jesi.

Nel 1941 giunse ai piedi del Gran Sasso teramano, a San Gabriele, dopo che sua nonna ricevette le buone influenze del santo dei giovani, sotto la guida di padre Vittorino Damiani. Dopo numerose esperienze fuori provincia, con diversi incarichi, nel 1977 torna definitivamente nel santuario di San Gabriele, dove ha svolto vari servizi pastorali, tra cui quello di confessore e di esorcista. Per quest'ultimo ministero ebbe frequenti contatti con padre Gabriele Amorth.


«Una grossa perdita per la nostra comunità - dice padre Vincenzo Fabri, responsabile della comunicazione per il santuario di San Gabriele – ha fatto molto bene alla gente, anche quando era vicino al Rinnovamento nello spirito in veste di assistente spirituale. Una persona con profonda spiritualità». Sull’argomento esorcismo don Vincenzo consiglia cautela: «In questo campo bisogna andare coi piedi di piombo. Il diavolo esiste, ma occorre prudenza, come del resto la usava padre Candido, di cui era discepolo anche padre Amorth, che affermava che in questo settore si poteva sbagliare, spesso non si a che fare col diavolo, ma con deviazioni psicologiche. Bisogna avere i piedi per terra e seguire il magistero della chiesa e il cammino sacramentale per esser certi della giusta direzione, ciò che serve alla gente è l’esempio di fede». Eppure, nei suoi esorcismi, anche se per la stragrande maggioranza padre Vittorio si limitava a dispensare benedizioni, a volte partecipavano laici di comprovata fede che lo supportavano. Partecipava a gruppi religiosi della provincia, come a quello del Rinnovamento nello spirito. Qui Maddalena Di Giulio lo ricorda come «un uomo di infinita passione per il Signore e per la Vergine Maria che riservava un amore grande verso le persone che soffrivano, anch’io contribuivo a segnalargli esseri in estrema sofferenza che avevano bisogno di aiuto spirituale.

Con l’esorcistato, che poi gli fu tolto perché aveva una certa età, aveva realizzato un ponte coi fedeli, è andato incontro a tutti, non ha mai chiuso la porta a nessuno. Ma erano più benedizioni che altro. Lui gracilino, chiedeva aiuto agli angeli nel suo lavoro. Era un tipo anche socievole e brillante fino a ballare il tip tap assieme a noi. Un uomo con un’infinita passione per il Signore che commuoveva gli animi di tutti». Il funerale è oggi al Santuario di San Gabriele dell’Addolorata.

 

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