Sulmona, morto l'ex comandante del carcere Antonio Fiordigiglio: nel suo penitenziario esponenti di spicco di bande armate e Anonima Sarda

Antonio Fiordidigiglio con il generale D'Amico
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Lunedì 18 Aprile 2022, 11:25 - Ultimo aggiornamento: 11:40

È morto l'ex comandante del vecchio carcere di Sulmona, Antonio Fiordigilio. Aveva 93 anni e porta con sé parte della storia della criminalità degli anni Settanta e Ottanta per aver saputo gestire i più pericolosi detenuti d'Italia,  ristretti nella Badia Sulmonese, carcere che oggi non c'è più ma che ha fatto la storia dei penitenziari d'Italia.

«Il comandante Fiordigilio fu la persona giusta, perché allora riuscì a coniugare il dovere con il diritto e a dirigere un carcere che allora ospitava detenuti di calibro, tra i più importanti e riottosi d'Italia, i cutoliani, esponenti  dell'Anonima Sarda, della banda della Magliana e della bande armate degli anni Ottanta -  racconta Mauro Nardella, segretario generale territoriale Uil Pa polizia penitenzia - fu un grande comandante, sapeva come approcciarsi a loro e quel carcere, che oggi non c'è più, andrebbe valorizzato con un percorso che renda viva la sua storia e ciò che ha rappresentato per l'Italia».

Oggi  Badia Sulmonese è un sito  turistico oltre che la sede del parco della Maiella e da quel carcere, che Fiordigiglio diresse dal '74 all'89, è nato il carcere di massima sicurezza di Sulmona dove oggi ci sono detenuti ad alta sicurezza e collaboratori di giustizia.  

Antonio Fiordigiglio era originario dell'Aquila e prima aveva lavorato per 20 anni in un istituto penitenziario sardo. È morto a Sulmona, dove abitava. Lascia tre figli Cristina, Giovanni e Deborah. Molti gli attestati di vicinanza alla famiglia e di cordoglio sul web. Il funerale è domani martedì 19 aprile  alle 16 a Sulmona nella chiesa di Maria Santissima Ausiliatrice.

«Un altro pezzo di storia del glorioso Corpo se ne va via, riposa in pace grande comandante», così lo ha voluto ricordare il generale Mauro D'Amico, attuale responsabile del Gruppo operativo mobile del Corpo di polizia penitenziaria, che ha annunciato sul suo profilo Facebook, la morte di Antonio Fiordigiglio. «Esempio di lealtà, Fiordigiglio ha lasciato il segno soprattutto dal punto di vista umano e professionale. Il suo comando di uno dei penitenziari tra i più importanti e temuti d'Italia sarà ricordato a lungo come uno dei migliori che si potesse riscontrare nel periodo che lo ha caratterizzato - prosegue Nardella - Era rispettato e benvoluto da tutti, anche da quei detenuti che ne temevano la rigidità e la serietà. Se ne va via una grand e onesta persona ancor prima che un ottimo comandante».

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