Muore in attesa dell'intervento, i familiari: «Vogliamo la verità»

Massimo Iannelli Muore in attesa dell'intervento, i familiari: «Vogliamo la verità» (foto di Manlio Biancone)
di Manlio Biancone
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Martedì 18 Agosto 2020, 13:03 - Ultimo aggiornamento: 13:05
«Una morte assurda considerato che era stato controllato prima al pronto soccorso dell’ospedale dell’Aquila e poi a quello di Avezzano. E poi i familiari si chiedono come mai una struttura universitaria come quella aquilana non dispone di medici per interventi di questo tipo». Sono le parole dell’avvocato, Moreno Di Cintio, del foro di Avezzano, che assiste i familiari di Massimo Iannelli, 52 anni, morto senza aver accusato malori in precedenza e appena, martedì scorso, 11 agosto, si è sentito male è stato subito accompagnato all’ospedale dell’Aquila dove gli è stata diagnosticata una «dissezione aortica di tipo b», comunemente nota come aneurisma. «Perché - si chiede l’avvocato- non è stato operato, considerata l’urgenza, appena arrivato ad Avezzano dove era stato trasferito durante la notte? Perché si è atteso tutte quelle ore prima di portarlo in sala operatoria?». Gli inquirenti hanno acquisito le cartelle cliniche e dalla loro ricostruzione, la vittima è stata trasferita al nosocomio avezzanese alle due di notte e verso le 14 doveva essere sottoposto a intervento chirurgico, ma purtroppo è deceduto prima.

Cosa ha provocato il decesso? Poteva essere salvato? Domande che si pongono ora parenti e amici di Massimo, alle quali darà una risposta l’autopsia disposta dalla procura della Repubblica di Avezzano, pm Maurizio Cerrato. Il medico legale, Cristian D’Ovidio, di Pescara, che ha eseguito l’esame autoptico sulla salma all’ospedale di Avezzano, ha 60 giorni di tempo per consegnare le propria relazione al magistrato. Intanto la famiglia ha incaricato Giuseppe Stornelli, medico legale avezzanese, che assisterà la moglie in tutte le fasi del processo civile e penale. Il reato ipotizzato dal sostituto procuratore è di omicidio colposo e ad oggi si sta procedendo contro ignoti poiché non è stato ancora determinato l’esatto numero degli indagati, anche se l’iscrizione nel registro della procura è un atto dovuto per consentire la partecipazione con un proprio consulente di parte all’esame autoptico, che è un atto irripetibile.

Massimo lascia la moglie Anna, tanti parenti e amici. Amante della campagna a Poggio Picenze aveva realizzato un agriturismo che seguiva con passione e professionalità. L’uomo era conosciuto anche a Capistrello dove spesso tornava con la moglie per passare le vacanze o le feste. È per questo che è stato tumulato nel cimitero del centro rovetano dopo i funerali dell’altro giorno dove una folla commossa ha voluto dare l’ultimo addio a Massimo.
 
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