Altri due medici rischiano di finire sotto processo per il decesso di Elisabetta G. la 48enne morta a settembre del 2018 in seguito ad una endoscopia e che invece doveva essere operata. Per i due medici in questione il Gip, pronunciandosi sulla opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dai familiari della donna, aveva disposto l'imputazione coatta e il pm Giuseppe Falasca ha chiesto il rinvio a giudizio con l'accusa di cooperazione colposa in omicidio colposo: l'udienza preliminare si terrà il prossimo 12 ottobre.
A dire no all'archiviazione sono stati il fratello, il compagno e lo zio della donna, assistiti dagli avvocati Goffredo Tatozzi, Cristiana Valentini e Massimo Romano, i quali si sono costituii parte civile. I due medici che ora rischiano di finire sotto processo sono quelli che per primi si trovarono ad affrontare il caso nell'ospedale di Vasto. La paziente, colpita da una subocclusione intestinale, secondo l'accusa una volta nell'ospedale di Vasto non venne sopposta ad un immediato ed improcrastinabile intervento chirurgico.
Secondo il Gip, che ne aveva disposto l'iscrizione nel registro degli indagati, i due medici che ebbero in cura la donna a Vasto "omisero di intervenire, tempestivamente e diversamente, sulla subocclusione intestinale, preferendo trasferire la paziente a Ortona per l’ennesima endoscopia, dando avvio a una esiziale triangolazione Vasto-Ortona-Lanciano, così riducendo le chances di salvezza di Elisabetta G.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout