Dieci milioni di beni sequestrati dalla Finanza a un imprenditore di Montesilvano

Dieci milioni di beni sequestrati dalla Finanza a un imprenditore di Montesilvano
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Giovedì 11 Novembre 2021, 13:25

Il conto è salato e arriva da Perugia, dove il Gico della guardia di finanza da poco più di un anno ha iniziato a scavare negli interessi di Antonio Gentile, 62 anni, imprenditore di Montesilvano, nell'area metropolitana di Pescara, con un passato tra commercio, discoteche, emittenza privata e inciampi giudiziari. Ieri, su imput della procura di Pescara, sono scattati sequestri patrimoniali per un valore di dieci milioni: nell’elenco figurano un resort di lusso a Tertenia, in provincia di Nuoro, immobili a Montesilvano e Magliano dei Marsi, auto di lusso, partecipazioni societarie e conti correnti. Misure patrimoniali decise in base al codice antimafia del 2011, che si applica anche nei confronti di persone che vivono di presunti proventi di attività delittuose.

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Sono di natura tributaria, fallimentare e societaria i reati contestati a Gentile, incappato ad agosto del 2020 in un’inchiesta del Gico di Perugia su un presunto giro di autoriciclaggio e false fatture emesse da società “cartiere”. Un’organizzazione, secondo l’ipotesi di partenza, via via suffragata dai riscontri, al cui vertice ci sarebbero il montesilvanese Antonio Gentile e un avvocato sardo. Corre sulla direttrice Perugia-Ogliastra il lavoro investigativo, sotto la regia del pm pescarese Andrea Di Giovanni, che ha raccolto il testimone dalla procura di Lanusei. Attraverso un professionista compiacente, in Umbria il gruppo guidato da Gentile avrebbe utilizzato società intestate a prestanome per creare falsi crediti d’imposta di importi milionari, poi ceduti ad altre imprese, la maggior parte delle quali con sede nella zona di Cagliari. Il sistema si chiama “accollo tributario” e a partire dall’anno scorso è vietato dalla legge. Incuranti di ciò, l’imprenditore montesilvanese e i suoi complici sarebbero riusciti a trasferire ingenti corrispettivi percepiti su conti correnti esteri nella disponibilità dell’avvocato sardo. Gran parte dei soldi, una volta rientrati in Italia, ssarebbero stati investiti nella realizzazione del Babi Village a Tertenia: 15 villette di lusso con piscina e altri servizi di livello.

La misura del sequestro patrimoniale, in base al codice antimafia, ha carattere preventivo e mira a interrompere la catena di reati contestati, ma anche la sparizione di beni frutto di presunta attività criminale.

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