Le sue condizioni erano critiche e nella migliore delle ipotesi Pasquale, a causa di un ematoma che non si riassorbiva, sarebbe sopravvissuto con un drenaggio permanente che avrebbe collegato il cervello al peritoneo. Ma la famiglia era devota del Beato Nunzio, il cui santino era nel portafoglio di Pasquale, e da Napoli venne fatta arrivare una sua reliquia che il padre portava ogni giorno al capezzale del figlio, pregando per la guarigione.
A quel punto è avvenuto ciò che la scienza non ha saputo e potuto spiegare, la guarigione miracolosa: «Una sera - racconta Giuseppe, il padre - un medico mi chiama chiedendomi di firmare un modulo, dicendomi che non c'era più bisogno del drenaggio». Da lì la guarigione completa del ragazzo, seguita da un lungo periodo di riabilitazione, mentre il clero locale gridava al miracolo. Un grido che per fortuna è stato raccolto dal postulatore della causa di canonizzazione, Padre Antonio Salvatore Paone, grazie a Pasquale che ha avuto il coraggio di raccontare il prodigio ricevuto, ma che minimizza: «Ho solo detto quello che mi è accaduto - afferma -, perché ci ho creduto e non sono rimasto a casa a ringraziare il Signore per conto mio, ma l'ho fatto testimoniando concretamente la grazia ricevuta dal Beato Nunzio». Successivamente l'arcivescovo Valentinetti, ricordando i 19 anni di San Nunzio e i 24 di San Gabriele dell'Addolorata e altri giovani santi abruzzesi, ha riflettuto su questi giovani modelli di santità: «Sono segni che devono scuoterci - sottolinea -, con cui il Signore ci dice che i giovani devono essere rimessi al centro della vita delle nostre comunità e della nostra società».
E il cammino verso la santità può essere intrapreso da tutti: «Ma prima - ricorda il presule - bisogna aderire e partecipare ai valori umani, perché non c'è santità senza umanità, e cristiani. Che questa partecipazione possa essere trasmessa da San Nunzio a tutti voi e a tantissimi giovani, perché il valore umano di interpretare le dimensioni della sofferenza e del rifiuto, hanno portato San Nunzio a far sì che questi valori diventassero virtù di fede e occasione di evangelizzazione».
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