Una somma che la parte offesa - assistita dall'avvocato pescarese Roberto Luciani, che segue da diversi anni casi legati all'usura - otterrà «a titolo di mancato guadagno» e «alla luce di quanto si legge in sentenza in merito all'evoluzione del reato di usura ed estorsione nell'ambito di uno stesso disegno criminoso, a danno dell'attività svolta dall'interessato». La vicenda ha inizio nel 2010, quando l'iraniano, che commerciava per conto di un negozio di Riccione (Rimini), accusa il cinquantenne di avergli presentato un cliente insolvente e
decide di non restituirgli il prestito di 100mila euro da questi elargitogli due anni prima. Ciò determinò la crisi di liquidità del 50enne, inducendolo ad accettare accordi usurari. Come accertato dal tribunale riminese, i prestiti furono accompagnati da pesanti minacce, tra le quali quelle di “assoldare un killer”.
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