Proprio per sfuggire a questa situazione le tre, dopo un breve soggiorno in Albania nel mese di agosto, durante il quale la donna nel timore di essere raggiunta dal coniuge aveva chiesto e ottenuto un provvedimento restrittivo nei suoi confronti da parte della magistratura albanese, non erano tornate a casa, ma si erano rifugiate presso dei parenti della donna a Sulmona. L’uomo, venuto a conoscenza di ciò, le aveva raggiunte minacciando di ucciderle con un machete. L’episodio avveniva alla presenza dei familiari della donna.
Nei giorni successivi alla denuncia, i familiari della donna riferivano di aver saputo da conoscenti residenti in Albania che l’uomo si stava procurando una pistola per uccidere la moglie. Da ultimo, la sorella della donna riceveva sul proprio contatto WhattsApp un video inviato dal cognato in cui lo stesso si procurava con un coltello delle incisioni su un braccio, minacciando apertamente di morte la moglie.
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