Abruzzo, mille sfratti in un anno: la maggior parte a Pescara

Abruzzo, mille sfratti in un anno: la maggior parte a Pescara
di Saverio Occhiuto
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Giovedì 1 Giugno 2017, 15:44
PESCARA - La ripresina si manifesta anche così: in Abruzzo diminuisce il numero degli inquini morosi, e dunque degli sfratti. Una tendenza in linea con quella nazionale, come certificato dai dati diffusi dal Ministero dell'Interno e riferiti al 2016. Nel contesto regionale Pescara si conferma però la città più morosa d'Abruzzo, dove sono addirittura in aumento gli sfratti eseguiti dalla Forza pubblica. Un dato che secondo l'Unione inquilini dovrebbe far riflettere: «C'è ancora molto da fare - si legge in una nota del sindacato - nell'ambito delle politiche abitative, incapaci di risolvere il problema alla radice».

Per l'Unione inquilini, il primo provvedimento da attuare è «l'immediata sospensione degli sfratti esecutivi», compresi quelli che riguardano la morosità colpevole, perché questa, insiste l'associazione di categoria, è la vera questione su cui dovrebbe concentrarsi l'azione del governo e della Regione: «Nulla è stato fatto sino ad oggi nonostante le molte promesse. Ricordiamo - osserva ancora l'Unione inquilini di Pescara - che vi sono centinaia di nuclei familiari inutilmente collocati nelle graduatorie e in attesa da anni di una casa popolare».

Problema antico, solo in parte alleggerito dagli ultimi dati del Ministero: nel 2016 le sentenze di sfratto emesse in Abruzzo sono state 1.262, con una diminuzione del 21,27% rispetto all'anno precedente. Nella stragrande maggioranza si tratta di sfratti per morosità (1.129 su 1.262). Quelli eseguiti con l'intervento della Forza pubblica sono stati 701, in calo del 7,03% rispetto al 2015. Ma solo nella provincia di Pescara sono stati circa la metà del totale: 335, con un aumento in controtendenza dell'8,06% rispetto al dato regionale. Sempre in Abruzzo, le richieste di esecuzione all'Ufficiale giudiziario sono state 1.146, in calo del 20,86%. Tra le proposte dell'Unione inquilini c'è soprattutto quella di "dare risposte alle famiglie che avrebbe diritto ad una casa popolare e che aspettano da anni in graduatoria". Si chiede inoltre di utilizzare la leva fiscale per ridurre gli affitti e un grande investimento per riconvertire il patrimonio pubblico non utilizzato ai fini della residenza sociale.

La sola Ater di Pescara gestisce oggi un patrimonio immenso: 4.431 alloggi in locazione in tutta la provincia, di cui 3.089 solo in città; 78 locali commerciali a Pescara, 15 a Montesilvano, 4 a Bussi, 3 a Caramanico Terme. Un'azienda che in passato ha sempre rappresentato un grosso serbatoio di voti per la politica e dove lo scorrimento delle graduatorie è stato spesso più sensibile ai santini elettorali che a quelli in paradiso.
 
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