Arrivati in 50 il 31 luglio nel piccolo borgo di Civitella del Tronto, che ancora combatte per rialzari tra frana e terremoto, in 24 sono stati trovati positivi al coronavirus. Si tratta di giovani bengalesi, tutti ragazzi, sette contagiati sono minorenni. Il gruppo, sbarcato in Sicilia nei giorni scorsi in Italia, è stato trasferito in pullman in Abruzzo e sistemato nella stuttura di Civitella, in provincia di Teramo, che ne ha presi 50: i risultati dei tamponi questa mattina davano 10 positivi, nel pomeriggo i contagiati dal Covid sono saliti a 24, cioè la metà degli ospiti di questa centro isolato dal paese, «quasi in mezzo alla foresta», dicono i residenti, ma che fa lo stesso paura per l'impatto sull'immaginie e sull'economia. Una doccia fredda per il turismo e la lenta ripresa dopo le restrizioni del lockdwon. I residenti sono spaventati e sfogano rabbia e timori sui social. La sindaca Cristina Di Pietro è molto polemica con la politica della Regione Abruzzo.
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Ma per il goveratore di centrodestra Marco Marsilio parlano i dati: «I migranti positivi al Covid-19 ospitati nel Cas di Civitella del Tronto sono 24 e non più 10. E’ quanto il direttore generale della Asl e il prefetto di Teramo mi hanno comunicato al termine del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Tra i positivi sette sono minorenni tra i 15 e i 17 anni. Ogni ulteriore commento è superfluo».
La notizia era esplosa questa mattina quando la Regione aveva diffuso la notizia dei primi 10 migranti positivi. «Anche a Civitella del Tronto dieci migranti sono stati trovati positivi al Covid-19. Tutti i timori che avevamo ragionevolmente espresso motivando la nostra contrarietà all'arrivo dei migranti si sono rivelati fondati. Dopo Pettorano sul Gizio, Moscufo, Gissi e L'Aquila anche a Civitella del Tronto dieci migranti su cinquanta, pari al 20%, sono risultati positivi. Ora anche a Civitella si pone il problema su come gestire e separare i positivi dai negativi, dentro a strutture che, come avevano denunciato anche i sindaci, sono inadeguate a questo scopo» dice il governatore Marco Marsilio, che prosegue: «La dissennata politica del Governo ha trasformato i Cas abruzzesi in vere e proprie bombe batteriologiche a orologeria. Il Governo ha la grave responsabilità di aver messo in pericolo una comunità che con mesi di sacrifici e disciplina aveva praticamente azzerato i contagi e che ora si deve difendere da focolai di importazione. In presenza di questa epidemia l'unica cosa sensata da fare è il blocco navale al largo delle coste libiche e tunisine e il rigido controllo delle frontiere, non accoglienza e distribuzione sul territorio che moltiplica solo i pericoli».
Teramo, salgono a 24 i migranti positivi al centro di Civitella del Tronto, Marsilio: «Bombe a orologeria»

di Rosalba Emiliozzi
3 Minuti di Lettura
Giovedì 6 Agosto 2020, 10:20
- Ultimo aggiornamento: 21:40
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