«Non c’è assolutamente da allarmarsi – ha rassicurato ieri il sindaco Pasquale Franciosa – perché sono in quarantena da quando sono arrivati e non hanno contatti con nessuno. I migranti che vedete in giro sono quelli ospitati alla Quercia e che non sono mai entrati in contatto con i nuovi arrivati». Il gruppo dei dodici, parte dei cinquanta trasferiti in Abruzzo dopo lo scontro istituzionale tra il governatore della Sicilia Nello Musumeci (che con un’ordinanza aveva bloccato la distribuzione dei migranti nei centri di accoglienza siciliani) e il Viminale, era stato sistemato nel centro di accoglienza di Ponte d’Arce che, per l’occasione, era stato sgomberato dai quindici ospiti che già c’erano per essere trasferiti a loro volta nell’altro centro, gestito dalla stessa cooperativa, dell’ex ristorante La Quercia, dove sono attualmente ospitati un’ottantina di migranti.
I nuovi contagiati, perlopiù di origine tunisina, sono del tutto asintomatici e in buone condizioni di salute e sono seguiti attentamente dal servizio di prevenzione territoriale della Asl con un monitoraggio quotidiano che andrà avanti evidentemente fino a quando gli otto migranti non avranno completamente negativizzato il virus. Con loro sono rimasti anche i quattro tuisini negativi, a cui verrà a breve eseguito un nuovo tampone, prima di essere eventualmente trasferiti nell’altra struttura.
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