Migranti in Abruzzo, cinque contagiati a Vasto: ormai sono cento in tutto

Migranti in Abruzzo, cinque contagiati a Vasto: ormai sono cento in tutto
di Stefano Dascoli
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Mercoledì 9 Settembre 2020, 08:23
Si riaccende l’allarme migranti in Abruzzo. Non tanto per i casi di positività al coronavirus che, sebbene abbiano superato quota cento (in più fasi), in qualche modo sono stati gestiti senza dare origini a situazioni particolarmente preoccupanti. Quanto, piuttosto, per il fatto che la filiera dei controlli ha mostrato, ieri, una nuova clamorosa falla. Lo ha denunciato lo stesso governatore Marco Marsilio: «L’attenzione massima che la Regione Abruzzo sta dedicando alla tutela della salute ha portato a effettuare i tamponi ai 42 migranti arrivati da Lampedusa e alloggiati all’Hotel Continental di Vasto, nonostante fossero in possesso di un “tampone negativo” effettuato alla partenza. Il risultato emerso ha evidenziato che cinque migranti sono invece positivi e un tampone dovrà essere effettuato nuovamente perché risultato dubbio. E’ immediatamente scattato il protocollo di sicurezza della Asl che ha isolato i migranti positivi. Rimane lo sconcerto per la leggerezza con cui queste persone vengono fatte viaggiare attraverso le regioni italiane dopo controlli che non sempre sono veritieri».

Dunque altri 5 o 6 positivi a Vasto, in un bilancio che deve considerarsi ancora parziale. Tanto è bastato per rinfocolare la polemica. «Oltre il danno la beffa – ha detto in una nota Luigi D’Eramo, segretario regionale della Lega - Daremo battaglia per preservare il territorio vastese proprio come abbiamo fatto nel territorio marsicano. E’ nostro dovere garantire la sicurezza sociale e sanitaria delle nostre comunità, se ne faccia una ragione l'inquilino del Viminale a cui contesto le scelte incoscienti di spalmare ovunque i migranti. E’ sotto gli occhi di tutti che il governo Pd-5S fa scontare al resto d’Italia la sua inefficienza nel gestire i flussi migratori». «Va dato atto a Nicoletta Verì, assessore con delega alla Sanità – conclude D’Eramo - dell’ottimo lavoro svolto fin qui e dell’eccessivo zelo,sempre a tutela delle nostre comunità, con cui sta monitorando i 250 migranti presenti nella nostra regione. Chiedo al ministro competente di provvedere a riportare i migranti nei loro paesi d’origine».

Dello stesso avviso il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale, Guerino Testa: «Dopo i primi episodi verificatisi a Gissi, Pettorano sul Gizio, Moscufo, L’Aquila, Civitella del Tronto e in provincia di Chieti, scatenando grande allarme in tutta la regione, ci aspettavamo il massimo rigore da parte del Governo nell’effettuare le adeguate verifiche sanitarie prima di trasferire così tante persone nei centri di accoglienza e invece colpisce il pressapochismo con cui si continua ad operare, mettendo a repentaglio la salute pubblica regionale. Tra l’altro, accade in un momento in cui la regione è fortemente coinvolta sul fronte della riapertura delle scuole. Azioni sconsiderate che – torno a ribadire – non tutelano né i cittadini abruzzesi né gli stessi migranti. Bene abbiamo fatto, esattamente un mese fa, ad avanzare una risoluzione sul tema, prontamente recepita dal presidente Marsilio, che ha presentato alle autorità giudiziarie competenti un esposto denuncia al fine di accertare ogni responsabilità sui mancati controlli sanitari».

Le positività riscontrate sui migranti arrivati in Abruzzo hanno superato quota cento. I dati, che non hanno il crisma dell’ufficialità, dicono di 31 contagi a Civitella del Tronto, 7 all’Aquila (6 a Pettino e uno nel Cas di San Giacomo), 12 a Civita d’Antino, 4 a Canistro, 19 a Moscufo, 19 a Gissi e 8 a Pettorano. Un quadro, questo, che tiene conto degli arrivi in varie fasi. In totale sono stati trasferiti in regione oltre 250 migranti.
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