Era ossessionato da una gelosia morbosa e del tutto immotivata, che sfociava in violente scenate ingiuriando la moglie, minacciandola e a volte passava alle vie di fatto causandole lesioni, o non vi riusciva perché il figlio interveniva per difendere la madre. E una volta l’ha aggredita mordendola al volto: ieri è arrivata la condanna a 2 anni e tre mesi di reclusione per un uomo di 56 anni di Chieti accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali ai danni della moglie.
La sentenza è del giudice Guido Campli, il pm Natascia Troiano aveva chiesto due anni. È stato inoltre condannato al risarcimento dei danni in separato giudizio: la vittima, costituita parte civile con l’avvocato Mario Di Pillo, chiede 50 mila euro. L’ex marito è difeso dall’avvocato Emanuela De Amicis. La donna, che a suo tempo andò via di casa per rifugiarsi in una struttura protetta a Lanciano, ieri ha raccontato tutte le violenze subite: oltre al morso anche un calcio al ginocchio, il fatto che lui la svegliava alle 2 di notte con la pretesa che andasse a lavorare nell’azienda agricola, le offese, le minacce di morte ricevute attraverso la telefonata ad una zia, l’accusa, del tutto infondata, di essere incinta ed aver intrapreso una crociera con l’amante.
Due anni di reclusione è la pena inflitta (la stessa chiesta dal Pm) ad un uomo di 46 anni, difeso dall’avvocato Antonio Di Marco, che pure era accusato di maltrattamenti personali.