Mariana, notaio in fuga con tre figli dall'Ucraina: «Sei giorni di viaggio infernale»

Mariana, notaio in fuga con tre figli dall'Ucraina: «Sei giorni di viaggio infernale»
di Francesco Marcozzi
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Giovedì 3 Marzo 2022, 09:59 - Ultimo aggiornamento: 15:25

Mariana, il marito e tre figli sono ospiti dall’altra notte dell’abitazione a Giulianova di Nicola e Nello Di Giacinto, quest’ultimo marito di Nadia Ferinko, ucraina che si trova a Leopoli al capezzale della madre e che è riuscita a trovare una sistemazione per questa famiglia di Rogatin, che lei conosce personalmente. Altri due genitori con un bambino sono, invece, ospiti a Villa Pozzoni di Teresa, insegnante al Liceo Saffo di Roseto. 

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 Mariana racconta la fuga dall'Ucraina all'Abruzzo. A tradurre è Roxolana, figlia di Nadia. «Ieri notte, dopo una settimana di sofferenze e paure abbiamo finalmente dormito - dice  Mariana, notaio a Rogatin, mentre il marito è imprenditore nel settore dell’edilizia - è stato un viaggio pieno di paura. Lo abbiamo fatto per mettere al riparo i nostri bambini, che hanno dodici, dieci e l’ultima meno di due anni e che è arrivata a Giulianova con la febbre ma ora sta meglio». Le lacrime solcano il suo viso quando pensa ai familiari lasciati a Rogatin. «Lì sono rimasti i miei genitori, i fratelli e i tanti amici, ci è dispiaciuto lasciarli, ma non potevamo fare altrimenti.

Tra l’altro il nostro viaggio in auto, come temevamo, è stato davvero avventuroso. Lunghe file dal confine con la Romania fino all’Italia, in tanti lasciavano come noi l’Ucraina. Poi le file ai distributori di benzina, molti rimasti anche senza carburante e noi lì ad aspettare che arrivassero i rifornimenti. Siamo partiti un giorno prima che scoppiasse la guerra perché eravamo convinti che Putin avrebbe attaccato e che non avrebbe avuto alcuna pietà, ora stanno bombardando anche edifici civili, un incubo per i nostri bambini che ora qui hanno ritrovato il sorriso. La guerra è una cosa che non volevamo far ricordare ai nostri figli, noi non ci stancheremo mai di ringraziare Nadia per la sua disponibilità, per la sua forza e la volontà di rimanere a Leopoli con le truppe che avanzano e dove può accadere di tutto».

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Nadia Ferinko ieri da Leopoli ha confermato che la città ha completamente cambiato volto. «Molta gente è in fuga, le più belle piazze sono diventate dei bunker di sabbia e alla stazione per poter prendere un treno ci sono file anche di un chilometro, il mio posto ora è vicino a mia madre». Ma da Leopoli è riuscita a fare un qualcosa che va ancora nella direzione della solidarietà, organizzando a Giulianova una raccolta di materiale sanitario e di pronto soccorso da spedire in Ucraina grazie alla sua associazione “La voce dell’Abruzzo” che le permette di avere contatti con tutti i paesi dell’Est e il circolo “Colibrì”  di  Giulianova. Si tratta di una raccolta esclusivamente di materiale esclusivamente sanitario e di primo soccorso da inviare presso il Centro clinico medico militare nazionale di Kiev. Si ha necessitò immediata di antinfiammatori, antibiotici, antidolorifici, creme per ustioni, disinfettanti, alcool, siringhe, lacci emostatici, ovatta, guanti monouso, cerotti, bendaggi e garze, poi Betadine, kit pronto soccorso, pannolini, latte in polvere salviettine igienizzanti disinfettanti, camici medici monouso.

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