Pescara, l'estate inizia con i primi divieti di balneazione

Pescara, l'estate inizia con i primi divieti di balneazione
di Paolo Vercesi
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Giovedì 13 Giugno 2019, 10:12
Bagni ancora vietati a Pescara nello specchio di mare antistante lungomare Matteotti, cioè dalla Madonnina fino allo stabilimento balneare Sole e Luna. Mare di qualità buona o anche eccellente negli altri punti di Pescara dal confine con Montesilvano a nord a quello con Francavilla a sud. Stando a fonti del Comune - i dati ufficiali si avranno domani - le ultime analisi dell’Arta collegate ai prelievi del 10 giugno hanno confermato nel bene e nel male l’esito dei campionamenti dello scorso 27 maggio.

Le note dolenti riguardano i punti di via Leopardi e di via Galilei le cui analisi hanno avuto ancora esito negativo, con un distinguo: il 27 maggio escherichia coli ed enterococchi con valori oltre i limiti di legge si presumeva fossero in conseguenza del maltempo e dell’apertura degli scarichi del depuratore; adesso che l’estate è arrivata, a finire sotto accusa come primo responsabile dei dati negativi è il fiume Pescara con i suoi veleni che la corrente da sud a nord trascina e spalma sul litorale fino quasi alla Nave di Cascella. Trattandosi di siti con acque scarse per i quali era già stato disposto il divieto di balneazione, non verranno eseguite analisi suppletive: tutto è rinviato ai due prossimi prelievi in calendario per il 24 giugno e l’8 luglio. Per revocare il divieto di balneazione occorrono due risultati favorevoli consecutivi, questo vuol dire che i divieti di balneazione già esposti non verranno rimossi e che almeno per un altro mesetto sul tratto di litorale centrale non sono consentiti tuffi e nuotate.

I titolari degli stabilimenti interessati ci hanno fatto il callo, anche se speravano ieri in una buona notizia: «La nostra clientela è fidelizzata grazie alla qualità dei servizi offerti - commenta Anna Baldassare del Lido L’Adriatica -. Chiediamo però al sindaco Carlo Masci un impegno sempre maggiore per contrastare l’inquinamento del mare». Masci, che ieri ha già ricevuto la Pec con i dati degli ultimi prelievi dell’Arta, ha indicato tra gli obiettivi prioritari del suo mandato la conquista della Bandiera Blu, ma è evidente che il percorso di risanamento delle acque marine sul litorale richiederà tempi lunghi, tanto impegno e soprattutto adeguate risorse per il potenziamento del depuratore e la realizzazione della rete duale con separazione di acque bianche e nere.

Come anticipato, la fonte primaria dell’inquinamento in quel tratto di costa è il fiume. Enzo Del Vecchio, che da vicesindaco è stato in prima linea per individuare gli sversamenti abusivi, punta il dito contro i Comuni vicini: «Le analisi che dimostrano che i veleni nel fiume arrivano da fuori, cioè ben prima del depuratore ed è su quei tratti che occorre insistere nella lotta agli scarichi». L’apertura della diga è una soluzione solo parziale che da sola non basta finché il progetto del porto, con i nuovi moli, non sarà completato. Progetto contro il quale si è scagliato però il Movimento 5 Stelle che al riguardo ha attivato i propri parlamentari per una verifica al Ministero. Lo stesso M5S, con Erika Alessandrini e la deputata Daniela Torto, chiede che nel tratto di mare antistante via Leopardi venga disposto «il divieto di balneazione permanente».
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