Morto in Comune, la compagna a Guido prima dell'infarto: «Vai a farti visitare all'ospedale». Poi il malore fatale

Morto in Comune, la compagna a Guido prima dell'infarto: «Vai a farti visitare all'ospedale». Poi il malore fatale
di Paolo Vercesi
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Giovedì 10 Novembre 2022, 08:14 - Ultimo aggiornamento: 30 Marzo, 14:33

Chissà come sarebbe andata se a casa, mercoledì sera, avesse dato retta a Chiara Mazzocchetti. «Vai a farti visitare in Pronto soccorso» le aveva suggerito lei, sua collega d'ufficio e compagna di vita. Ma lui, che aveva vomitato, non ci ha voluto sentire. «Ho solo mangiato troppo negli ultimi giorni, sarà una gastrite». Fastidio che l'architetto Guido D'Alleva aveva confessato anche a Gaetano Silverii, il suo dirigente dell'Urbanistica con il quale era solito condividere il rito del caffè. Ieri mattina, la tragedia, a Pescara. Sono stati proprio Gaetano e Chiara, insieme con il tecnico comunale Danilo Crisologo, a sfondare la porta del bagno nel quale Guido si era rinchiuso cinque minuti prima, a pochi passi dal suo ufficio, per un altro attacco di nausea. Aveva preso un farmaco - sulla sua scrivania è rimasto il blister - ma non è servito a nulla: quello che Guido aveva scambiato per gastrite era invece un infarto fulminante che non gli ha lasciato scampo.


Al quarto piano dell'ex palazzo Inps del Comune sono stati momenti di disperazione. Le grida di Chiara, i colpi per sfondare la porta. Guido era a terra riverso su un fianco, «credo sia morto subito» ha raccontato Silverii: «La telefonata al 118 è delle 9,49, pochi minuti dopo l'ambulanza con l'equipaggio era già qui sul posto - ha aggiunto il dirigente -. Nonostante la situazione disperata, per lunghi minuti i soccorritori hanno insistito con le manovre di rianimazione, ma per Guido non c'è stato niente da fare».

La tragica notizia è piombata a Palazzo di città pochi istanti prima che Marcello Antonelli aprisse la seduta del consiglio comunale, subito rinviata. In un attimo il palazzo degli uffici tecnici si è affollato di consiglieri comunali e assessori. Con le lacrime agli occhi l'assessore Eugenio Seccia: «Guido era un amico di famiglia, lo conoscevo da sempre» dirà. Il consigliere Cristian Orta: «Era una bella persona su cui contare per questioni professionali e private». Un ritratto pieno di stima e di affetto che ieri tutti i colleghi e amministratori comunali hanno condiviso. «Era il classico dipendente modello, sempre sorridente e disponibile, e soprattutto super competente» ha commentato la consigliera Maria Luigia Montopolino, affranta in un capannello di persone nel corridoio al quarto piano. Aveva 51 anni, Guido D'Alleva, e da cinque lavorava al Comune di Pescara. «Proveniva dalla Provincia di Chieti dove si era occupato di Piani regolatori - ha spiegato ancora il dirigente Silverii -. Qui da noi era responsabile del Servizio di Pianificazione strategica e Partecipazione e proprio questa mattina avremmo dovuto affrontare questioni legate al Prg, materia di cui Guido era esperto». «Uno dei più bravi architetti pianificatori che il Comune potesse vantare» ha aggiunto il consigliere Giampiero Lettere, anche lui architetto di professione.
 

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