Il maestro non suona la Marcia di Radetzky: «Ricorda la carneficina dell'esercito italiano»

Il maestro non suona la Marcia di Radetzky: «Ricorda la carneficina dell'esercito italiano»
di Francesco Marcozzi
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Venerdì 3 Gennaio 2020, 12:33
«Con me la  marcia di Radetzky non si fa». Lo aveva detto e lo ha ribadito la sera del concerto di Capodanno, a Giulianova, il maestro Sergio Piccone Stella e che ha chiuso con una polka di Johann Strauss Junior, il Trisch-Trasch polka che sembra ugualmente una marcia ed ha trascinato il pubblico con le note scandite da appalusi come accade con la marcia di Johann Strauss padre. Ma perchè questa scelta ? «Anche se la musica trasmette un linguaggio universale, proprio per questo - spiega il maestro - non mi sento di raccontare in musica una delle più grandi carneficine subite dall’esercito italiano in una guerra, le truppe di Carlo Alberto che venivano inseguite e massacrate dall’esercito del generale austriaco e la marcia venne composta proprio in ricordo di quella battaglia, sicuramente un trofeo per gli austriaci, un nodo di profonda tristezza per noi».

 
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