Preallerta a mezzogiorno di ieri quando gli investigatori provano ad avvisare qualche famigliare perché portino a Francesco Rotunno, 64 anni di Casoli, degli indumenti personali. Lo stanno per dimettere dal reparto di psichiatria dell'ospedale Renzetti di Lanciano all'esito del tampone di controllo finale sul contagio di Covid che ha avuto per giorni. A quel punto c'è la certezza del suo arresto con l'accusa di omicidio volontario aggravato dal rapporto famigliare nei confronti dell'anziana madre disabile Cesina Bambina Damiani, 88, anni, originaria di Palombaro, strangolata domenica sera nella loro casa di corso Umberto I a Casoli.
Alle 13 per l'indagato, nato a Fara San Martino, scatta puntualmente l'arresto in carcere deciso dal gip Massimo Canosa, su richiesta del pm Serena Rossi che in mattinata aveva avuto un ulteriore summit con i carabinieri del Norm, con a capo il tenente Giuseppe Nestola. Dopo essere stato prelevato dai militari da Psichiatria, l'uomo è stato condotto in caserma per sbrigare le formalità di rito.
Francesco era stato rintracciato domenica sera dopo le 19, subito dopo che la badante della madre aveva trovato il cadavere della donna sdraiata sul letto con evidenti segni di strangolamento, forse con un cavo elettrico e un biglietto di scuse. I carabinieri hanno poi trovato l'indagato ai bordi della strada ferito ai polsi nel tentativo di suicidarsi, quindi ricoverato al Renzetti. Si attende ora la fissazione dell'autopsia da parte del medico legale Pietro Falco che riceve l'incarico dal pm Rossi questa mattina alle 12. Esame autoptico necessario per accertare le modalità del decesso e verificare se sul corpo della povera donna ci siano altri segni di violenza. Autopsia che si terrà all'ospedale di Fermo, entro un paio di giorni, in quanto la salma è affetta da Covid.