LA SCELTA
La prima Dama fu scelta dal sindaco che la volle in quel ruolo per i due anni successivi. «Allora non c'erano selezioni - aggiunge - Il coreografo vide anche altre dipendenti, ma decise che quelle tonalità e soprattutto quel cappello erano perfetti per i miei lineamenti e per i miei colori». «Sfilai senza vergognarmi e, anzi, portavo quell'abito con fierezza davanti a tutta la città che mi guardava - prosegue - L'emozione più grande fu però legata a mio figlio. Ricordo che era seduto a cavalcioni sulle spalle del suo papà. Lo vidi tra la folla e mi chiamò da lontano. Fu allora che mi commossi davvero tanto». Nel 1987, invece, nel giorno del corteo diluviò, tanto che si decise che la Dama sarebbe arrivata con la macchina del sindaco fino alla Basilica di Collemaggio. Poi improvvisamente smise di piovere. «Partii a piedi ma c'era talmente tanta acqua a terra che l'abito l'assorbì in gran parte e si inzuppò fino alla vita - sottolinea - Diventò così ancora più pensate, ma neppure in qual caso, nonostante l'estrema fatica, mostrai segni di cedimento. Una Dama della Bolla deve sempre sorridere ed essere perfetta».
Essere stata la prima è una grande responsabilità, ma anche motivo di orgoglio per la Del Giudice che precisa di aver rinsaldato ancora di più il suo legame con la città grazie al ruolo che le venne affidato. «Da allora non ho mai perso una Perdonanza. Anche negli anni successivi ho sempre avuto la curiosità di vedere le Dame scelte prima che sfilassero. Ho lavorato nel gabinetto del sindaco per 15 anni e non ho mai perso una Dama. Devo dire che alcune sono state davvero perfette in ogni particolare», precisa. Tra i ricordi della Del Giudice, resta nitido quello legato all'ex sindaco Enzo Lombardi. «Era attentissimo ai particolari, quasi maniacale: sicuramente il sindaco più attento di tutti anche alle più piccole cose - conclude - Ha lottato molto per far crescere la Perdonanza. Controllava tutto in prima persona, anche il funzionamento delle lampadine. Faceva i blitz per verificare che tutto fosse a posto».
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