Perdonanza, Liliana la prima dama dell'era moderna: «Sfilai sicura con un cappello di 13 chili»

Perdonanza, Liliana la prima dama dell'era moderna: «Sfilai sicura con un cappello di 13 chili»
di Marianna Galeota
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Giovedì 24 Agosto 2017, 15:03 - Ultimo aggiornamento: 20:08
L'AQUILA - Era di un tessuto damascato bordeaux ed era impreziosito da un cappello dal peso di circa 13 chili, l'abito della prima Dama della Bolla che sfilò in occasione del corteo della Perdonanza del 1985. Nonostante questo, l'aquilana e dipendente comunale Liliana del Giudice che allora aveva 30 anni, sfilò da Palazzo Margherita alla Basilica di San Bernardino, con estrema grazia e disinvoltura, fiera del suo ruolo, con un sorriso appena accennato pieno di grazia. Ricorda così quel giorno la Del Giudice, oggi 62 enne, con tanta tenerezza ma anche con grande emozione e orgoglio. Fu la prima dama della Bolla, dopo le due precedenti edizioni della Perdonanza moderna, rinata per volontà dell'allora sindaco Pierluigi De Rubeis nel 1983. Nei due anni precedenti, infatti, la bolla originale fu contenuta all'interno dell'ostensorio ligneo realizzato da Remo Brindisi trasportato fino a Collemaggio dai due dipendenti comunali Fiore Mancini e Fausto Aniceti. «Era un vestito meraviglioso, realizzato a Roma e studiato nei sui particolari da Errico Centofanti e da Giancarlo Gentilucci - racconta la Del Giudice - Il cappello era però davvero faticoso da indossare. Pesava molto, ma ricordo perfettamente che mantenni lo stesso portamento fino alla fine, senza battere ciglio, nonostante il suo peso».

LA SCELTA
La prima Dama fu scelta dal sindaco che la volle in quel ruolo per i due anni successivi. «Allora non c'erano selezioni - aggiunge - Il coreografo vide anche altre dipendenti, ma decise che quelle tonalità e soprattutto quel cappello erano perfetti per i miei lineamenti e per i miei colori». «Sfilai senza vergognarmi e, anzi, portavo quell'abito con fierezza davanti a tutta la città che mi guardava - prosegue - L'emozione più grande fu però legata a mio figlio. Ricordo che era seduto a cavalcioni sulle spalle del suo papà. Lo vidi tra la folla e mi chiamò da lontano. Fu allora che mi commossi davvero tanto». Nel 1987, invece, nel giorno del corteo diluviò, tanto che si decise che la Dama sarebbe arrivata con la macchina del sindaco fino alla Basilica di Collemaggio. Poi improvvisamente smise di piovere. «Partii a piedi ma c'era talmente tanta acqua a terra che l'abito l'assorbì in gran parte e si inzuppò fino alla vita - sottolinea - Diventò così ancora più pensate, ma neppure in qual caso, nonostante l'estrema fatica, mostrai segni di cedimento. Una Dama della Bolla deve sempre sorridere ed essere perfetta».
Essere stata la prima è una grande responsabilità, ma anche motivo di orgoglio per la Del Giudice che precisa di aver rinsaldato ancora di più il suo legame con la città grazie al ruolo che le venne affidato. «Da allora non ho mai perso una Perdonanza. Anche negli anni successivi ho sempre avuto la curiosità di vedere le Dame scelte prima che sfilassero. Ho lavorato nel gabinetto del sindaco per 15 anni e non ho mai perso una Dama. Devo dire che alcune sono state davvero perfette in ogni particolare», precisa. Tra i ricordi della Del Giudice, resta nitido quello legato all'ex sindaco Enzo Lombardi. «Era attentissimo ai particolari, quasi maniacale: sicuramente il sindaco più attento di tutti anche alle più piccole cose - conclude - Ha lottato molto per far crescere la Perdonanza. Controllava tutto in prima persona, anche il funzionamento delle lampadine. Faceva i blitz per verificare che tutto fosse a posto».

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