Licenziata perché incinta: il giudice obbliga l'azienda sanitaria dell'Aquila alla reintegra

Licenziata perché incinta: il giudice obbliga l'azienda sanitaria dell'Aquila alla reintegra
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Giovedì 6 Maggio 2021, 15:15 - Ultimo aggiornamento: 7 Maggio, 10:53

AVEZZANO - Licenziata perché incinta, ma reintegrata da una sentenza. Sulla vicenda di un'assistente sociale dell'Asl dell'Aquila (originaria della Marsica) ora l'assessore regionale alla Salute e alle Pari opportunità Nicoletta Verì ha chiesto chiarimenti.

«Ho già chiesto alla direzione generale della Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila di fornirmi una relazione puntuale sulla vicenda della lavoratrice a cui non sarebbe stato rinnovato il contratto perché in gravidanza», dice l'assessore dopo la sentenza della Magistratura che ha imposto all'azienda sanitaria la riassunzione della lavoratrice. All'Asl la magistratura ha intimato «di rimuovere la condotta discriminatoria nei riguardi di un assistente sociale che, trovandosi in gravidanza, si era vista escludere dalle proprie contrattuali concesse invece agli altri colleghi».

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Per il coordinatore regionale della Lega, il deputato aquilano Luigi D'Eramo, si tratta di «una vicenda grave, una discriminazione sessista» sulla quale presenterò una interrogazione parlamentare. La Lega, in particolare D'Eramo, è spesso molto critica sulla gestione del manager della Asl provinciale, Roberto Testa, romano, dal settembre del 2019 alla guida dell'azienda, su nomina della maggioranza regionale di centrodestra, in particolare di Fratelli d'Italia. Nelle ultime settimane anche il presidente della Giunta, Marco Marsilio, di Fdi, ha attaccato il manager soprattutto per alcune vicende legate alla emergenza covid. «Attendiamo che la Asl ci chiarisca i dettagli dell'accaduto - continua l'assessore Verì - che, se confermato nelle modalità emerse nelle ultime ore, rappresenterebbe un episodio da censurare con fermezza e sul quale proporremo l'adozione di ogni utile provvedimento disciplinare nei confronti dei responsabili».

Per il coordinatore regionale della Lega, il deputato aquilano Luigi D'Eramo, si tratta di «una vicenda grave, una discriminazione sessista» sulla quale presenterò una interrogazione parlamentare.

Sulla vicenda si è espresso anche il consigliere regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci: «L’ennesima vergogna che macchia la gestione della nostra Azienda Sanitaria porta lo stigma della discriminazione sul lavoro di stampo sessista. Sarebbe bastata la semplice conoscenza delle leggi, la normale e corretta applicazione del contratto o forse semplicemente il buon senso per evitare questa figuraccia che – per quanto mi riguarda – avrà pesantissime conseguenze. Se il Direttore generale (e con lui il Direttore del Personale) crede che la questione si risolva adeguandosi alla sentenza del Giudice del Lavoro e scusandosi pubblicamente con la lavoratrice interessata, si sbaglia di grosso. Andrò fino in fondo perché questo vergognoso comportamento aggiunge disdoro e umiliazione alla gestione della Asl 1. Si somma all’infinita sequenza di errori, incapacità, sudditanza al potere politico della destra, ritardi, inefficienze, confusione e problemi che il Manager ha dimostrato dal primo giorno del suo insediamento e che con la pandemia si sono amplificati a dismisura. Anche per realizzare un Hub vaccinale decente – in cui verrà accolto il Commissario Figliuolo e il capo della Protezione Civile Curcio – c’è voluta la protesta, l’indignazione e il disagio delle centinaia di utenti accalcati nell’attesa al sole o alla pioggia nella precedente, inadeguatissima struttura di via Ficara. Insomma, sembra che il Direttore generale di sua spontanea volontà non ne imbrocchi una giusta. La notizia di oggi – conclude Pietrucci - dell’assistente sociale reintegrata nel suo diritto al lavoro dopo essere stata discriminata nel rinnovo contrattuale perché incinta, davvero è la “piccola” grande goccia che fa traboccare il vaso. Mi batterò in ogni sede perché questa gestione fallimentare abbia fine e i cittadini, il personale medico, le istituzioni locali, l’intera comunità aquilana possa finalmente tornare a dialogare e collaborare con un Direttore generale capace e all’altezza del suo compito. E mi batterò anche per rispetto della giovane assistente sociale marsicana che tornerà in servizio (per 6 mesi!) al Consultorio di Civitella Roveto, che è diventata mamma e a cui faccio tutti i miei più affettuosi auguri».

Nelle ultime settimane anche il presidente della Giunta, Marco Marsilio, di Fdi, ha attaccato il manager soprattutto per alcune vicende legate alla emergenza Covid.

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