Il dialetto abruzzese "Nei vicoli del verso" di Pasqualone

Il dialetto abruzzese "Nei vicoli del verso" di Pasqualone
di Stefania Ortolano
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Domenica 11 Ottobre 2020, 13:27 - Ultimo aggiornamento: 13:28

Un viaggio tra i vicoli del verso, alla ricerca di piccole geostorie dell’Abruzzo letterario. E’ quello che il critico d’arte e letterario Massimo Pasqualone intraprende nel suo nuovo libro edito da Teaternum “Nei Vicoli del verso”. Quasi duecento pagine nelle quali il professore ripercorre la storia della poesia dialettale abruzzese, con aneddoti, curiosità e riferimenti ad una lunga serie di premi di poesia dialettale che hanno fatto la storia della letteratura regionale. E’ così che Vacri, Ripa Teatina, San Giovanni Lipioni, Canosa Sannita, Moscufo, Pianella, Celenza sul Trigno, Castel Frentano, Tollo, Guardiagrele, Filetto, Casalincontrada - dove l’autore ha partecipato in qualità di presidente di giuria o di poeta dialettale - diventano i luoghi del verso.

Nell’introduzione al libro, Pasqualone infatti scrive: “Nel mio ormai trentennale girovagare per l’Abruzzo della letteratura, ho sentito l’esigenza di dare vita ad un quaderno nel quale raccogliere le innumerevoli esperienze di ricerca di poesia e di poeti, di premi e di premiati, nei vicoli del verso, per costruire una piccola geostoria dell’Abruzzo letterario, senza nessuna pretesa di esaustività né di completezza. A mo’ di diario di bordo, il viaggio si fa emozionale, sul filo del ricordo per lasciare testimonianza di quello che è, perché è stato, e di quello che non è più, ma è stato”. La copertina del volume è stata disegnata ad Antonio Zenadocchio, la prefazione scritta da Filomena Grasso. “Numerosi vicoli del verso – osserva l’autore – sono caduti nel dimenticatoio troppo presto, non ci sono più; altri, seppur cancellati dalla storia, sopravvivono nelle pubblicazioni delle proloco, delle associazioni culturali, dei comuni, a volte semplicemente ciclostilati o fotocopiati, persino scritti a mano, in un tempo che sembra preistoria, ma che ci propone ancora materiale di approfondimento meraviglioso, come può essere una sera di maggio o di settembre, al termine dell’evento letterario stesso”. Oltre a tracciare una storia della poesia dialettale abruzzese, il nuovo libro di Pasqualone analizza diversi poeti viventi come Franco Narducci, Vinia Mantini, Fernando D’Annunzio, Pietro Assetta, Luciano Flamminio, Ireneo Gabriele Recchia, Concezio Del Principio, Gabriele Di Giorgio, i fratelli Coccione, Remo Di Leonardo. Massimo Pasqualone è un insegnante di Lettere con all’attivo oltre quattrocento pubblicazioni, i suoi testi critici sono stati tradotti anche in polacco, francese, inglese, arabo, portoghese.

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