Le iscrizioni romane in Abruzzo: monumentale impresa di Marco Buonocore

Theodor Mommsen ispeziona l’iscrizione del Ponte della Maddalena a Castel di Sangro nel settembre del 1846 (disegno di J. Friedländer).
di Stefano Rocchi
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Mercoledì 16 Settembre 2020, 14:18
L'AQUILA - Tra il 1844 e il 1847 un giovanissimo Theodor Mommsen (1817-1903) attraversava con “itinerari difficilissimi, eppure fruttuosissimi” gli Abruzzi e altre province dell’Italia centromeridionale per ispezionare e trascrivere tutte le iscrizioni romane rinvenute in quei territori. Un disegno del connazionale Julius Friedländer lo ritrae mentre da cavallo si inerpica su una scala per osservare meglio l’iscrizione romana del Ponte della Maddalena a Castel di Sangro, sotto lo sguardo di una piccola folla di curiosi.

Il primo frutto di queste peregrinazioni e ricognizioni epigrafiche fu la pubblicazione delle Inscriptiones Regni Neapolitani latinae, che videro la luce a Lipsia nel 1852. Ma dopo l’istituzione del Corpus Inscriptionum Latinarum (CIL) di Berlino (1853), le iscrizioni del territorio aquilano e degli Abruzzi venivano ripubblicate nel volume IX del Corpus dallo stesso Mommsen (1883), nel frattempo affermatosi come uno dei massimi studiosi di antichità classiche e accolto come socio da innumerevoli accademie internazionali e istituzioni locali, tra le quali anche la Società di storia patria “A.L. Antinori” negli Abruzzi.

Dopo una fatidica ricognizione della collezione epigrafica del Museo archeologico nazionale d’Abruzzo a Chieti, il 12 settembre del 1979, il dottor Marco Buonocore concepì l’ambizioso e visionario progetto di aggiornare l’opera del Mommsen. Da allora, Buonocore ha dedicato il tempo libero dall’ufficio di scriptor Latinus della Biblioteca Apostolica Vaticana sia a ripercorrere i passi del Mommsen, per rivedere le iscrizioni a suo tempo individuate dallo studioso tedesco, sia a ricercare e studiare- in itinerari non meno fruttuosi- migliaia di nuovi reperti.
A distanza di quarant’anni, il monumentale prodotto di indefesse ricerche sul campo e dello spoglio di un’enorme quantità di manoscritti e altre fonti documentarie sta finalmente vedendo la luce in una serie di volumi di aggiornamento del CIL IX per i tipi dell’editore De Gruyter di Berlino. Sono già usciti il primo supplemento dedicato alle iscrizioni del Matese, del Molise e della parte meridionale della provincia dell’Aquila (2018) ed il secondo che comprende i monumenti epigrafici latini dai territori degli antichi popoli dei Marrucini, dei Peligni e dei Vestini- nelle attuali province di Chieti e L’Aquila- (2019).

A giorni è prevista la pubblicazione del terzo volume relativo alle iscrizioni del territorio degli Equi e dei Marsi, comprendente, tra l’altro, l’importante raccolta dei monumenti lapidari di Alba Fucens; mentre è già in fase di redazione a Berlino il prossimo supplemento che tratterà le iscrizioni della Sabina e quindi anche quelle di Amiternum e della parte nord-occidentale della conca aquilana.
Per facilitare il lavoro di redazione ai colleghi berlinesi, Marco Buonocore ha donato alla biblioteca del Corpus i suoi appunti, la sua collezione fotografica e un ricco fondo librario specialistico. Mentre la parte più cospicua della sua raccolta libraria, forte di migliaia di unità bibliografiche, è stata generosamente donata nel 2018 alla Biblioteca “Anton Ludovico Antinori” della Deputazione di Storia Patria negli Abruzzi, di cui Marco Buonocore è deputato e consigliere scientifico. Sarebbe auspicabile che anche all’Aquila- e non solo nella Capitale- si renda omaggio a questa serie di pubblicazioni di fonti tanto importanti per la storia antica dell’Abruzzo e del territorio aquilano.

Stefano Rocchi *
* Ricercatore presso il Corpus Inscriptionum Latinarum di Berlino
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