L'AQUILA - Prima infusione di plasma iperimmune in città. Ne ha beneficiato una paziente affetta dal coronavirus e ricoverata al San Salvatore.
Un primo passo importante sulla strada che dovrebbe portare al potenziamento di questa opzione terapeutica per i casi più gravi che passa soprattutto per la sensibilizzazione alla donazione delle persone idonee a farlo. L'ospedale San Salvatore, dunque, entra nella mappa delle strutture sanitarie italiane che hanno utilizzato la terapia con plasma iperimmune nella lotta al Covid-19.
Per la prima volta dall'inizio dell'epidemia una paziente ricoverata nel nosocomio del capoluogo, in seguito alla positività al virus e allo sviluppo di una grave forma di polmonite bilaterale interstiziale, è stata sottoposta a trasfusione con plasma iperimmune.
È accaduto nel reparto di Medicina Covid 2, coordinato dalla dottoressa Mariapia Iovenitti. «La paziente interessata dal trattamento è affetta da una concomitante patologia autoimmune - ha spiegato ieri la dottoressa Iovenitti -. La sua malattia viene trattata con dei farmaci che bloccano la produzione di anticorpi e per questo motivo la paziente non è in grado di sviluppare autonomamente una risposta anticorpale capace di combattere la riproduzione del virus e impedire le sue conseguenze più gravi».
LE CONDIZIONI
La terapia in questione prevede il prelievo di plasma, la parte liquida del sangue, da persone guarite da Covid-19, che hanno quindi sviluppato una forte risposta immunitaria, e la sua successiva trasfusione in pazienti affetti da malattia da Covid-19 in forma severa.
La prima somministrazione di plasma iperimmune nell'ospedale dell'Aquila è stata resa possibile dalla collaborazione sinergica tra i medici della Medicina Covid 2 impegnati in prima linea nella lotta al Covid-19 e la Medicina trasfusionale del San Salvatore, diretta dalla dottoressa Anna Rughetti, che ha iniziato da qualche tempo la raccolta di plasma iperimmune da pazienti guariti dal Covid-19.
L'APPELLO
La notizia della prima somministrazione di plasma iperimmune al San Salvatore è anche un invito alla numerosa popolazione aquilana guarita dal Covid-19 a donare. Sono idonee a donare tutte le persone che hanno superato con successo la malattia, nel cui sangue, in seguito ad esame sierologico, risultassero presenti anticorpi neutralizzanti.
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