Assalto al bancomat di Fara San Martino e maxi esplosione: preso anche il basista

Assalto al bancomat di Fara San Martino e maxi esplosione: preso anche il basista
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Mercoledì 23 Marzo 2022, 09:07 - Ultimo aggiornamento: 09:33

Assalto al bancomat di Fara San Martino: arrestato anche il quarto complice. I carabinieri della Compagnia di Lanciano hanno eseguito un’ ordinanza di custodia cautelare in carcere per un quarto uomo considerato il basista del gruppo. Nella mattinata di ieri, i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Lanciano, agli ordini del tenente colonnello Vincenzo Orlando,  hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 35enne Angelo Di Bartolomeo, 35 enne di Cerignola, considerato il quarto componente del gruppo  che nella notte del 9 ottobre scorso fece saltare il bancomat delle filiale Bper di Fara San Martino, in provincia di Chieti, insieme a tre complici, tutti già arrestati dai carabinieri frentani.

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I militari del Nor di Lanciano, diretti dal tenente Giuseppe Nestola, hanno svolto degli approfondimenti investigativi che hanno permesso di raccogliere a carico del 35enne  gravi indizi di colpevolezza emersi dall’esito delle analisi del traffico telefonico e telematico e delle celle di aggancio della  sua utenza cellulare, dalle quali è stato possibile stabilire la sua presenza in Abruzzo e la ricostruzione della via di fuga. In particolare è emerso che Di Bartolomeo, già conoscitore della zona poiché in passato ha dimorato in Abruzzo, sfruttando la sua conoscenza del territorio, avrebbe fornito un contributo materiale, accompagnando a distanza con un’altra auto, rimasta fuori dall’area dell’obiettivo, gli autori del colpo, mettendo a disposizione indicazioni utili per la fuga e per evitare l’individuazione e fungendo da “staffetta” fino a raggiungere la destinazione pugliese. Il gip del Tribunale di Chieti, nell’applicare la custodia cautelare in carcere, ha evidenziato a carico dell’indagato una «spiccata capacita a delinquere», incompatibile con altre forme custodiali meno afflittive (come gli arresti domiciliari) sottolineando come «sia capace di saper dirigere a distanza le altrui azioni criminose, senza esporsi direttamente in prima linea, per cui anche dal domicilio il rischio di reiterazione non sarebbe escluso, evidenziando la necessità di interrompere ogni eventuale prosecuzione di contatti con altri soggetti appartenenti all’organizzazione al fine di ostacolare ogni possibilità di ricostituzione di altri gruppi criminosi provenienti dal medesimo contesto ambientale».

L’arrestato è stato tradotto nella casa circondariale di Foggia a disposizione dell’autorità giudiziaria teatina.

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IL PRECEDENTE  A ottobre c'erano stati altre tre arresti in Puglia. I carabinieri della Compagnia di Lanciano avevano eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico a carico di altri tre pugliesi accusa di aver partecipato il 9 ottobre dello  scorso anno all'assalto alla filiale Bper di Fara San Martino. Nel cuore della notte, tra il venerdì e il sabato, un improvviso boato aveva svegliato gli abitanti del piccolo centro abruzzese della Majella. Alcuni abitanti dalle finestre erano riusciti a vedere e riferite ai militari importanti particolari: tre persone che si allontanavano in fretta e furia, a tutta velocità, a bordo di una Fiat Panda di colore bianco riuscendo anche a girare un breve filmato.

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Immediatamente scattò l’allarme al 112 presso la centrale operativa della Compagnia Carabinieri di Lanciano. I militari giunti sul posto costatarono che si trattava dell’esplosione di uno sportello bancomat con una tecnica rodata: far detonare una carica esplosiva attivata tramite miccia, attraverso un manufatto metallico a forma di “T”, comunemente chiamata “marmotta”, la cui estremità viene inserita all’interno della fessura che eroga le banconote. La violenza dell’esplosione, in questo caso, aveva avuto l'effetto di mettere in fuga i malviventi a mani vuote, mentre uno di loro, rimasto ferito al fianco da una scheggia metallica, un’ora dopo era stato lasciato dai complici al pronto soccorso dell’ospedale di Vasto dove fu ricoverato, sottoposto a un’operazione chirurgica e trattenuto per circa una settimana prima di essere dimesso. Le indagini furono condotte dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Lanciano, in collaborazione con la Sezione rilievi del Comando provinciale di Chieti e successivamente dai colleghi pugliesi delle Compagnia di Foggia e Cerignola. I militari del Nor della Compagnia frentana recuperarono 32.000 euro in banconote da 50 e da 20 euro contenute nel bancomat esploso. Successivamente, partendo da quel breve video girato da un residente con il cellulare, i militai ripercorsero centimetro per centimetro tutte le possibili vie di fuga acquisendo e visionando le immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti sul posto, sia in prossimità delle abitazioni private sia lungo la strada provinciale che, passando per Altino, conduce alla fondovalle del Sangro, comparandole con quelle fornite del sistema di video sorveglianza dell'istituto di credito che avevano ripreso la corporatura e gli indumenti indossati dai ladri mentre armeggiavano al bancomat. Altri video furono stati estrapolati dal sistema a circuito chiuso dell'ospedale di Vasto grazie ai quali è stata individua l'auto “pulita” usata per la fuga, poi rintracciata in Puglia. Le comparazione con le immagini avevano permesso di identificare i tre complici foggiani, poi arrestati su ordine di custodia cautelare: il ferito era Carlo Grossi, 32enne di Stornara; poi Girolamo Rondella, 35enne di Stornara  e Sabri Yermani, 29enne di Orta Nova, accusati in concorso, di fabbricazione e detenzione di materiale esplosivo e furto aggravato continuato. Il 25 ottobre, i carabinieri della Compagnia di Lanciano, con i colleghi delle Compagnie di Foggia e Cerignola, avevano dato esecuzione all’ordinanza: Grossi venne tradotto nel carcere di Foggia, mentre Rondella e Yermani  agli arresti domiciliari. Oggi il questo arresto.

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