«Ero impiegata dell'agenzia doganale di Pescara, quando - ricorda commossa Isabella Caposano - ho conosciuto l'uomo che di lì a poco sarebbe diventato mio marito. Mi occupavo di spedire i prodotti della sua azienda, poi ci siamo innamorati e ci siamo sposati, ho dedicato alla realizzazione di questo primo sogno tutta me stessa, perché mi sono sempre occupata della casa e della famiglia, ma poi qualche anno fa ho deciso di portare avanti la mia passione, cercando di coronare un'altro sogno: creare abiti che rendessero felici le donne». A Pineto, nell'antica villa di famiglia che dalle colline domina il mare adriatico e che il marito voleva quasi demolire, Isabella Caposano apre il suo atelier, in cui si dedica a creare vestiti ricchi di dettagli preziosi per le sue clienti, donne del jet set internazionale e persino principesse arabe.
«Seguendo la mia passione e superando tanti ostacoli - racconta la stilista - ho trasformato il piccolo atelier in un laboratorio, che oggi conta 14 sarte, 2 stilisti, Gianni Calignano e Italo Marseglia, e maestranze abruzzesi che rischiavano di finire nell'oblio. Punto molto sulla tradizione abruzzese del tombolo, del chiacchierino e del ricamo a mano, ecco perché ho mandato alcune mie sarte a scuola di ricamo dalle suore di clausura del convento di Atri». La collezione indossata ad Altaroma da Beatrice Bicki Ruspoli e Shéhérazade Capparoni, che tanto ha fatto emozionare papà Kaspar presente presente alla passerella, è uno dei tasselli del lavoro di Isabella Caposano, che vende i suoi abiti in alcune famose boutique di Parigi, Capri, Cannes, New York e Dubai. Lo stile, del resto, può sempre fare la differenza, anche quando si tratta di coronare un sogno.
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