La scomparsa dell’avvocato Attilio Cecchini: il cordoglio del sindaco Biondi

Attilio Maria Cecchini (foto Renato Vitturini)
3 Minuti di Lettura
Martedì 5 Gennaio 2021, 18:54

L’AQUILA A quasi 96 anni è morto oggi all’Aquila l’avvocato Attilio Maria Cecchini, uno dei più importanti penalisti d’Italia, recentemente insignito dall’Ordine degli avvocati dell’Aquila con la “toga di platino” per i suoi 70 anni di attività nel foro.

Cecchini, attaccato da un male che non gli ha lasciato scampo, è deceduto presso il Centro per il dolore dell’Ex Onpi.

Rimasto in piena attività fino ad alcuni mesi fa, era scampato al terremoto e a un brutto incidente stradale, a 87 anni, Cecchini, dopo un’avventurosa attività di giornalista in Venezuela negli anni Cinquanta, ha attraversato tutta la storia del Dopoguerra occupandosi di molti dei maggiori casi in Abruzzo, dallo Scandalo Pop, al delitto di Balsorano, al processo post sisma alla Commissione Grandi Rischi, candidandosi anche sindaco dell’Aquila nel 1994.

«Ho appreso con profondo rammarico la notizia della scomparsa dell’avvocato Attilio Cecchini. Una perdita che colpisce gravemente tutta la nostra comunità». Sono le parole del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi. «Oggi la città dell’Aquila perde uno dei suoi figli più cari– ha proseguito Biondi-. L’avvocato Cecchini era apprezzato e stimato per le sue doti umane e professionali. Vero e proprio principe del foro, ha legato il suo nome alla storia del capoluogo d’Abruzzo. La primavera scorsa aveva compiuto 95 anni, sempre in piena attività, instancabile e appassionato. Come avvocato aveva legato il suo nome ad alcuni dei più noti processi dell’ultimo trentennio, con una vasta eco mediatica. Agli inizi degli anni Novanta era stato tra i protagonisti di una lunga epopea giudiziaria legata agli arresti eccellenti, che colpirono il cuore della politica abruzzese, riportando clamorosi successi nella sua difesa, condotta con formidabile competenza ed eccezionale intuito. Lo ricordiamo anche per il suo ruolo chiave nel processo Perruzza, uno dei casi più controversi e drammatici della cronaca nera di quegli anni, il cosiddetto “delitto di Balsorano”. Negli anni più recenti si è occupato del processo “Grandi rischi”, dopo il sisma del 2009, e, come difensore di parte civile, a quello per il crollo della Casa dello Studente. Cecchini, tuttavia, non è stato solo un grande avvocato, ma anche un valente giornalista, firma di autorevoli organi di informazione, come “La voce d’Italia” e “Paese sera”, distinguendosi per analisi di grande coraggio e intelligenza politica, come corrispondente dal Venezuela, dove visse diverse per anni. “Giornalista di razza e principe del foro”, come è stato definito in un ibro che ne ricostruisce la biografia, l’avvocato Cecchini lascia un vuoto incolmabile e un ricordo indelebile.

Ai suoi cari, alla figlia, le condoglianze a nome della municipalità e mio personale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA