La Repubblica Democratica del Congo conferisce un diploma di merito a Francesco Barone

Missioni con Francesco Barone
di Sabrina Giangrande
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Sabato 2 Gennaio 2021, 22:27

L'AQUILA «Dedico questo importante riconoscimento a mia madre e a mio padre. Con il mio pensiero costantemente rivolto ai bambini dell’Africa che spero di poter riabbracciare presto».

Così, con parole semplici, Francesco Barone, docente dell'Universtà dell'Aquila, annuncia la lieta notizia del suo ulteriore riconoscimento ottenuto per il suo impegno umanitario, il prestigioso attestato di merito questa volta gli è stato conferito direttamente dalla Repubblica Democratica del Congo, e precisamente dalla Signora Hassan Fatuma, Ministro delle politiche sociali della provincia del Nord Kivu del paese africano. Nella motivazione si legge che il riconoscimento è stato assegnato a Barone «per il suo impegno e per la sua determinazione, per essersi distinto per la sua carità e per aver prestato attenzione e ascolto ai giovani vulnerabili. Per aver dato risposte immediate con il suo dinamismo e coraggio».

Si, perché Barone gran parte della sua vita l’ha dedicata concretamente alla solidarietà, soprattutto attraverso i suoi innumerevoli interventi umanitari in diversi paesi africani: Ruanda, Burundi, Senegal e poi il Congo, nel tentativo di contrastare la povertà e la fame delle tante persone che vivono in situazioni di marginalità e vulnerabilità.

I valori della pace e dei diritti umani, sono gli elementi costanti che spingono Francesco a perseguire i suoi obiettivi attraverso le missioni umanitarie, nei suoi viaggi, caratterizzati da ricorrenti incontri con i dimenticati, con i bambini di strada, con gli ex bambini soldato, con i bambini e i ragazzi, ospiti degli orfanotrofi, con famiglie poverissime dei quartieri periferici delle grandi capitali. Visibili quei segni indelebili sui corpi di persone indifese, le violenze subite dai bambini e dalle donne che lo hanno portato a diventare portavoce del messaggio di denuncia di Denis Mukwege, premio Nobel per la pace 2018.

I due si sono incontrati a Bukavu nel gennaio 2019, presso l’ospedale Panzi, nel quale opera il noto medico congolese.

Sempre impegnato a sensibilizzare sui temi della pace, Barone ha più volte sottolineato come - «la pace è anche la lotta contro la disumanizzazione, è l’idea secondo la quale, non debba mai prevalere il lato oscuro della ragione. Dove non c’è pace, esiste povertà e disuguaglianza. Oggi più che mai, assistiamo a un regresso caratterizzato da un’onnipresente dimenticanza nei confronti dei problemi che riguardano milioni di persone povere nel mondo. La brutalizzazione delle condizioni dell’uomo e l’affermazione di nuovi modelli socio-economici, sono la causa di intollerabili disuguaglianze. La vicinanza al prossimo, la pace e l’uguaglianza, quindi, costituiscono i pilastri da cui non si può prescindere per costruire un edificio di pacifica e duratura convivenza mondiale».

Un riconoscimento indubbiamente meritato, un forte messaggio di speranza, per azioni concrete a favore dei più fragili troppe volte dimenticati, nei sui pensieri sicuramente la voglia e la volontà di riprendere appena possibile la sua attività missionaria, non c’è tempo per fermarsi.

Sabrina Giangrande

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