Morto l’ex presidente Michele Passerelli: un grande protagonista rossoblù

Con lui l'indimenticabile la promozione in C1 nello spareggio play off di Avellino contro l’Acireale (1999-2000)

Morto l’ex presidente Michele Passerelli: un grande protagonista rossoblù
di Stefano Castellani
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Domenica 21 Maggio 2023, 10:06 - Ultimo aggiornamento: 10:13

È morto, all’età di 80 anni, Michele Passarelli, ex presidente dell’Aquila Calcio da maggio 1999 al 2003. L’imprenditore di origini calabresi, da anni risiedeva a Roma, è stato colto da infarto mentre era a Tunisi per un viaggio di lavoro. Passarelli ha dedicato la sua vita al lavoro e, malgrado l’età, viaggiava spesso in Tunisia per portare avanti gli affari della sua azienda. Era neofita del calcio, ma volle lo stesso dare un supporto ai colori rossoblu acquistando la società da Gabriele Valentini, su invito di Graziano Rosone; quest’ultimo collaborava con Passarelli per un lavoro nel capoluogo. Numerosi i bei ricordi dell’Aquila con Passarelli. Indimenticabile la promozione in C1 nello spareggio play off di Avellino contro l’Acireale (1999-2000). Passarelli poi provò anche il difficile salto in B costruendo una rosa di grandi firme come Battaglia, Di Nicola e Grossi, con allenatore Stringara.

Esaltante la vittoria sul Palermo al Fattori e la conquista del titolo di campione d’inverno in C1 (2000/2001) in un girone composto anche da Catania, Ascoli e Messina. Nel 2002, L’Aquila disputò un’amichevole a Tripoli battendo l’Al-Ittihad del presidente Mu’ammar Ghedafi, con in campo il terzogenito, Saadi. Quest’ultimo con la sua squadra fu ospite in città. Passarelli si fidò di persone sbagliate e il club nell’estate 2003, a causa di una situazione debitoria, non riuscì a iscriversi alla C1. Iniziò un’aspra battaglia legale, con L’Aquila (passata nella mani di Iannini) che ottenne la riammissione in C1, però alla fine della stagione non si iscrisse alla C2 scomparendo. Tanti tifosi hanno espresso cordoglio sui Social. «Uno dei presidenti migliori dell’Aquila», «Grande presidente, il fallimento non è sua colpa, ma di una classe politica», «Un grande presidente, un signore» e «L’uomo del grande sogno». Lascia la moglie Giuseppina, i figli Rossella e Domenico Massimo e gli adorati nipoti Michele e Gabriel Amani.
 

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