Riceve 200mila euro in più dal Comune, lui si tiene i soldi. Assolto. Per i giudici non è reato

Riceve 200mila euro in più dal Comune, lui si tiene i soldi. Assolto. Per i giudici non è reato
di Marcello Ianni
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Lunedì 27 Giugno 2022, 08:33

Si ritrova accreditata per un mero errore dal Comune dell'Aquila la somma di 200 mila euro in più, dopo averne già ricevuti per la riparazione del proprio immobile 575 mila euro: per la legge almeno dal punto di vista penale, l'imputato non ha commesso reato. La singolare vicenda giudiziaria penale ruotava su G.G., professionista aquilano (assistito dall'avvocato Stefano Lopardi) il quale dopo aver richiesto il contributo per la riparazione del proprio immobile nella frazione di Pianola si era visto anche accreditare una ulteriore somma di 200 mila euro, spesa per altre cose, che non era stata restituita, nonostante gli inviti da parte del Comune.


Il diniego da parte del professionista aveva spinto l'avvocato Domenico De Nardis, legale del Comune, a presentare una denuncia negli uffici della Procura della Repubblica, con le indagini affidate ai militari della sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza. Rinviato a giudizio con l'accusa di malversazione di erogazioni pubbliche ai danni del Comune (ente che aveva erogato le cospicue somme di denaro) in primo grado G.

G. era stato assolto dal Tribunale. La Corte d'Appello lo scorso anno aveva diametralmente ribaltato tale verdetto arrivando a condannare il professionista a 6 mesi di reclusione e a sequestrare l'immobile oggetto dei lavori di ristrutturazione post sisma per il valore equivalente la presunta somma indebitamente incassata.

Ma per la Corte di Cassazione le vicenda penale va inquadrata in un ambito prettamente civilistico, visto che si tratta di un presunto caso di indebito arricchimento, ma certamente non in una violazione alla norma penale visto che l'imputato ha destinato l'intero contributo per la ristrutturazione dell'immobile danneggiato dal sisma e che la somma che il Comune ha erroneamente erogato non era vincolata ai lavori di ristrutturazione (visto che gli stessi erano stati completati con la prima erogazione di 575 mila euro) e che per questo motivo non si può parlare di un caso di malversazione.

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