L'Aquila, sciopero dei penalisti: «Riforma della prescrizione è bara del diritto»

nella foto l'avvocato Gian Luca Totani presidente della Camera Penale dell'Aquila
di Marcello Ianni
3 Minuti di Lettura
Lunedì 19 Novembre 2018, 17:30
L'AQUILA - “Qualche giorno fa siamo intervenuti - annunciando lo stato di agitazione delle Camere Penali - sull’argomento della prescrizione cercando di spiegare come quelli che vengono spacciati come “argomenti forti” a sostegno della necessità di bloccarne il decorso con la sentenza di primo grado altro non siano che delle leggende metropolitane”.

Lo afferma in una nota il direttivo della Camera Penale dell’Aquila, rappresentato dall’avvocato Gian Luca Totani. “La sostanziale soppressione di un Istituto posto a presidio del rispetto del comando costituzionale che prevede che il processo sia svolto in tempi ragionevoli – ha aggiunto - non sarà un danno soltanto per imputati e persone offese che vedranno allontanarsi sempre di più la fine del processo ma anche per lo Stato che - novello Tafazzi - si esporrà a migliaia di ricorsi che le stesse parti proporranno per essere indennizzate proprio a causa dell’eccessiva durata dei processi;  i dati dicono che già negli ultimi 3 anni il MEF si è trovato a sborsare 532,7 milioni di Euro in favore di coloro che -in base alla Legge Pinto che prevede che i processi (civili o penali) durino al massimo 6 anni (3+2+1)- hanno proposto domanda di risarcimento; ben più, insomma, dei mirabolanti investimenti promessi dal gioioso Ministro Bonafede. Ma c’è altro che ci preoccupa – si legge sempre nella nota del Direttivo della Camera Penale dell’Aquila: l’impossibilità di definire con il giudizio abbreviato i procedimenti ad oggetto reati puniti con l’ergastolo che, tradendo lo spirito deflattivo del rito, appesantirà tempi e costi dei processi (si pensi all’inutilità di celebrare un processo in Corte di Assise per un omicidio con imputato reo confesso); l’illusoria riforma della legittima difesa che, promettendo vanamente di restringere lo spazio di valutazione del Giudice circa il rapporto di proporzionalità tra aggressione e reazione, pare voler sdoganare forme di giustizia privata; il sedicente decreto “Spazza Corrotti” nel cui testo si accompagnano irragionevoli aumenti di pena (mai la pena è stata deterrente al crimine), pene accessorie perpetue (il famigerato “DASPO a vita per i corrotti”) incostituzionali anche agli occhi di uno scolaro, cause di non punibilità per chi collabora con gli inquirenti (e tutti conoscono - da Enzo Tortora in poi - la “qualità” dei pentiti nostrani), la figura dell’agente infiltrato (quasi che la Pubblica Amministrazione italiana fosse una nuova associazione di stampo mafioso); la “carcerazione senza delitto” prevista sotto forma di trattenimento per 6 mesi nei CPR dal “decreto sicurezza”. Sono tutti segnali questi – evidenzia sempre la Camera Penale dell’Aquila - della profonda e repentina trasformazione che la nostra Giustizia sta subendo: è ormai evidente che un tempo era nota per essere la “culla del diritto” sta diventando la “bara del diritto”. Queste sono le ragioni per cui anche i Penalisti aquilani saranno in astensione dal 20 al 23 novembre; ma tranquilli, non è uno dei fantomatici trucchetti da azzeccagarbugli: la prescrizione dei processi rinviati sarà sospesa sino alla prossima udienza. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA