Messina Denaro, possibile ricovero in ospedale per terapie e controlli. Al San Salvatore piano per la degenza del boss

«La decisione finale sulla degenza sarà assunta a giorni, al massimo entro l’inizio della prossima settimana», dice l’oncologo Luciano Mutti

Ospedale, scatta il piano per il ricovero di Matteo Messina Denaro
di Stefano Dascoli
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 7 Giugno 2023, 10:14 - Ultimo aggiornamento: 12:48

Si fa concreta l’ipotesi che Matteo Messina Denaro, il super boss della mafia detenuto nel carcere dell’Aquila dal 17 gennaio, possa essere ricoverato per alcuni giorni all’ospedale abruzzese San Salvatore.

Messina Denaro, gli ultimi anni in Calabria aiutato dalla 'ndrangheta: la latitanza come quella di Provenzano

Messina Denaro, possibile ricovero in ospedale

Una degenza temporanea per sottoporlo a terapie e controlli che altrimenti non sarebbe possibile fare in carcere, dove pure è stato attrezzato un locale ad hoc per sottoporlo alle sedute di chemioterapia per la cura del tumore al colon scoperto nel 2020, quando era ancora latitante.

L’esigenza del ricovero sarebbe dovuta a questo e non a un vero e proprio aggravamento delle sue condizioni, sebbene secondo fonti mediche alcuni sintomi legati alla malattia si sarebbero lievemente accentuati.

«La decisione finale sul ricovero sarà assunta a giorni, al massimo entro l’inizio della prossima settimana» dice al Messaggero l’oncologo Luciano Mutti che dirige il reparto del San Salvatore ed è responsabile delle cure del super boss. «Nella storia di un malato oncologico - spiega ancora Mutti - i ricoveri ci stanno, non mi sorprenderebbe se anche per Messina Denaro si rendesse necessario. In ogni caso parliamo di una degenza temporanea per fare meglio ciò che in carcere oggi è più complesso fare». Insomma, per quanto la situazione clinica resti ovviamente delicata a causa della grave patologia tumorale, al momento non vi sono particolari allarmi per la salute del “padrino”.

 


Che il ricovero sia imminente lo si evince anche da una serie di “segnali” che arrivano dall’interno dell’ospedale. Se le operazioni per il trasporto al San Salvatore sono già state in qualche modo collaudate quando si sono resi necessari esami e controlli di alcune ore, per la degenza servirà aumentare ulteriormente il livello di sicurezza della struttura. Ragion per cui si sta già lavorando ad adeguare alcuni spazi, in particolare per far sì che l’ala destinata al ricovero sia quanto più possibile isolata e sorvegliabile, anche attraverso un ingresso dedicato il cui cantiere è ben visibile. Quando ieri si è diffusa la notizia dell’ipotesi di ricovero per Messina Denaro, non sono mancati, specialmente in Rete, i commenti di chi ha sollevato nuovamente il tema della possibile disparità di trattamento tra il boss e i malati “ordinari”. Su questo l’oncologo Mutti è stato quantomai netto, ribadendo con forza un concetto già espresso in passato: «In caso di ricovero o ulteriori indagini ciò non causerebbe alcun ritardo a chi accede quotidianamente alla strutture. I percorsi sarebbero diversi».

 


I PRECEDENTI
L’ultima segnalazione della presenza in ospedale di Messina Denaro risale allo scorso 11 maggio, quando il boss è stato sottoposto a controlli non più nell’ala cosiddetta “G8”, ma all’interno del rimorchio di un tir-laboratorio che normalmente viene utilizzato dalla Asl per effettuare campagne sanitarie. In carcere il boss riceve le cure in una cella adibita a infermeria a disposizione anche degli altri detenuti. Nei giorni convulsi dell’attacco hacker alla rete informatica dell’Asl è emerso che tra i dati sensibili trafugati dagli hacker ci sono anche quelli del Padrino, in particolare analisi del sangue e Tac, non le cartelle cliniche.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA