Coronavirus, i negozi provano a reagire ma i centri commerciali sono in difficoltà

Coronavirus, i negozi provano a reagire ma i centri commerciali sono in difficoltà
di Daniela Rosone
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Mercoledì 3 Giugno 2020, 15:28
L’AQUILA - È la rivincita del centro storico. Nel primo vero banco di prova festivo dal momento delle riaperture L’Aquila fa la voce grossa. 

Certo, la mattinata di sole e le varie manifestazioni in giro, hanno aiutato non poco. Ma l’apertura dei negozi in centro è stata apprezzata. Gente nei tavolini dei bar, famiglie a passeggio, capatine nei negozi per lo shopping. 

Secondo Ugo Mastropietro che rappresenta il movimento dei commercianti ed è anche presidente provinciale di Conflavoro facendo un sondaggio tra gli esercenti c’è stata soddisfazione.

”Il centro ha dimostrato la sua positività anche grazie a noi commercianti - dice - a breve partiremo con pubblicità e campagne per invitare le persone a venirci a trovare. Vogliamo dare slancio al centro, la città sarà accogliente”.

A testimoniare la buona risposta è anche Luca Ciuffetelli del Bar del Corso. “Un movimento buono e inaspettato - sostiene - abbiamo iniziato a lavorare alle 8 e a ora di pranzo ancora c’era un flusso costante. Qualche persona ci hanno fatto visita pure dalla costa”.

Tra una passeggiata e l’altra c’è spazio anche per un buon libro e Giovanni Rotili della libreria Colacchi conferma il buon banco di prova.

Peppe Colaneri della Luna parla di ultimi giorni abbastanza buoni dal punto di vista degli affari. “La gente - racconta - si comincia a rivedere dopo le 11.30. Qualche turista da Chieti mi ha chiesto delle calamite, per il resto le persone comprano piccoli gadget, regali, qualche mascherina e i più giovani qualche cappello americano.

Francesco Dioletta, re del gelato, al Messaggero dice che il punto vendita di Piazza Duomo é quello che sta andando meglio in questo momento. Il centro commerciale per lui ora soffre di più, come a Pettino dove a causa della chiusura del cinema c’è sofferenza con la scelta di mettere chiaramente meno personale.

Conferma la tendenza Giorgio Carissimi che ha attività sia in galleria che in centro. Si è molto lontani dal flusso del pre Covid. Il 10 giugno lui riaprirà l’Osteria da Giorgione in centro e per quel che riguarda l’albergo c’è stata una prenotazione di una coppia che aveva come meta Campo Imperatore ma il giro ancora non si rimette in moto e le difficoltà per gli imprenditori, anche considerando il bonus famiglia che loro in sostanza anticipano, sono ancora enormi e il periodo difficile non è lasciato alle spalle.

In piazza, manifestazione a parte, erano aperte le casette di legno e a quanto pare anche li c’è stato un discreto movimento. Anche Consuelo Rossi di Chicco parla di movimento ancora scarso. Di certo i negozi sono favoriti da una clientela ben consolidata ma i flussi sono bassi. Pure le attività della periferia provano a ripartire. “La gente ha voglia di normalità - spiega Giordano Equizi dell’Aquerello - tante colazioni e tanti aperitivi. La gente viene e rispetta le regole, i nostri tavoli sono a distanza e si lavora in sicurezza. Ci sono spesso dei controlli e questo è un buon segnale”. 

 
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