L’Aquila, polemica sul nuovo Cotugno: comitati chiedono al sindaco stato delle verifiche di vulnerabilità

L’Aquila, polemica sul nuovo Cotugno: comitati chiedono al sindaco stato delle verifiche di vulnerabilità
di Daniela Rosone
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Martedì 22 Ottobre 2019, 16:37
L’AQUILA - Mentre la collocazione del futuro liceo Cotugno alimenta ancora una volta la polemica in città e a distanza se ne sono dette quattro l’ex assessore alla ricostruzione del Comune dell’Aquila Pietro Di Stefano e il vice presidente della Provincia Vincenzo Calvisi che ha la delega all’edilizia scolastica, i comitati locali (Scuole sicure, Oltre il Musp, Mamme per L’Aquila e il rappresentante del Cotugno) scrivono di nuovo al sindaco, al Ministro Fioramonti e per conoscenza alla Boda, al Prefetto e alla Provincia. La richiesta è semplice.

Vorrebbero che il 17 dicembre, al tavolo convocato dal ministro Fioramonti all’Aquila, Biondi portasse sul piatto il quadro completo delle indagini di vulnerabilità sismica sulle scuole comunali in quanto, sostengono, nell’ultima delibera di settembre mancano ancora sette scuole all’appello e alcune non sono ancora oggetto di valutazione mentre il 13 dicembre 2018, ricordano, era il termine ultimo per la presentazione. Il Miur, scrivono infatti i comitati, si è già impegnato ad erogare fondi per le indagini nelle scuole che ricadono in zone sismiche 1 e 2. In base alle risultanze, aggiungono, nelle scuole superiori provinciali c’è un bassissimo livello di sicurezza.

Accanto a questo chiedono al sindaco di individuare e mettere a disposizione aree urbane anche non comunali per costruire scuole e il riferimento è chiaro e preciso alla Provincia che, nonostante i soldi ci siano per la ricostruzione del Cotugno, ancora non ha individuato l’area. E la polemica dei giorni scorsi si è incentrata proprio su questo tema.

Di Stefano ha accusato Comune e Provincia di avere idee contrastanti in merito. Nel piano di dimensionamento dell’edilizia scolastica, carte alla mano, nell’area dell’ex caserma Rossi non compare il Cotugno. Calvisi, per tutta risposta, ha replicato che non prendono lezioni da chi in otto anni ha portato a casa zero appalti elencando le cose fatte invece dall’amministrazione guidata dal presidente Caruso.

Il vice presidente Calvisi ha scritto che ce la stanno mettendo tutta e che l’area dell’ex caserma per loro rimane ottimale aggiungendo che stanno valutando pure altri siti. Nel discorso si è inserito Massimo Prosperococco del comitato Scuole sicure che ha ricordato a Calvisi “l’inconcludenza del dialogo tra Provincia e Comune” sulla ricostruzione della scuola. “Alla Rossi no, a Collemaggio no - scrive - allora dove ?”.

Di fatto, una decina di giorni fa, se ne è parlato anche nella commissione territorio dove si è ribadito che nella zona della Rossi che andrà al Comune per il 60%, secondo le normative non ci sarebbe spazio per una scuola che necessiterebbe, per numero di studenti, di circa 4 ettari di terreno, si stima. Tempo addietro fu fatta una ricerca del Dicea dell’Ateneo che valutava gli effetti di un’eventuale concentrazione di istituti in quell’area. La viabilità attuale sarebbe idonea? Comitati, genitori e alunni attendono ora delle risposte certe dopo dieci anni.
 
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