Alessandra Canna, aquilana, da 23 anni viaggia per la Capitale per ragioni di lavoro. << Siamo contenti per questa decisione - dice - per una volta i colori politici si sono uniti per far sì che la città dell’Aquila e la regione in generale non venissero penalizzate da una scelta imposta dall’alto e per noi fuori da ogni logica. Quando abbiamo appreso del risultato ottenuto - racconta - eravamo sull’autobus e tutti siamo stati felici anche per il fatto che c’è stata una grande mobilitazione per scongiurare il pericolo e che i politici di ogni colore sono venuti a Tiburtina per manifestare la loro contrarietà >>. Alessandra, come molti dei suoi colleghi viaggiatori, ha pensato persino di mollare il lavoro se la delibera di Roma Capitale fosse andata in porto. Non tutti oggi possono permettersi con gli stipendi medi che si guadagnano una casa a Roma. Le ragioni della scelta ritenuta folle dai pendolari erano quelle relative alla tempistica. Per arrivare ad Anagnina ci sono più fermate di metro A. Una metro che a giudizio dei pendolari stessi presenta molte problematiche. Si blocca spesso in caso di pioggia, denunciano, e spesso è interessata da scioperi. Molti pendolari abruzzesi oggi usano Tiburtina anche per i treni che poi li portano dentro Roma. Con l’attivazione di Anagnina molti sarebbero stati costretti a tornare indietro per prendere altri mezzi con tempi di percorrenza notevoli. I pendolari, poi, sono quasi tutte persone che prendono l’autobus intorno alle cinque del mattino e che in caso di scelta ad Anagnina sarebbero stati costretti a prendere l’autobus ancora prima e soprattutto a tornare a casa tardissimo con una qualità della vita che sarebbe stata irrimediabilmente compromessa, come ci confermano. Tiburtina non si doveva toccare, insomma, e così è stato perché assieme alla fermata di Ponte Mammolo è la soluzione più consona per chi viaggia. Anche per Federica Ianni, pendolare da tre anni, lo spostamento della fermata sarebbe stato un danno enorme per le tempistiche e per le spese che molti pendolari avrebbero dovuto sostenere per i taxi in caso di mal funzionamento della metro A. Ida Nervegna da 19 anni viaggia sui bus per lavoro. Nel suo caso scendere ad Anagnina avrebbe significato cambiare due metro e prendere mezzi per arrivare a lavoro dopo due ore. Troppe fermate e disagi enormi per tornare a casa poi dopo le 22.
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