«Siamo venuti qui da Roma e abbiamo trovato caos e sporcizia»

Gianluca Rossi, residente in piazza della Genca, racconta la sua odissea da quando si è trasferito in centro storico del capoluogo abruzzese con la sua famiglia

«Siamo venuti qui da Roma e abbiamo trovato caos e sporcizia»
di Marianna Galeota
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Giovedì 1 Giugno 2023, 10:55 - Ultimo aggiornamento: 20:57

Ogni  mattina, nei giorni successivi alla movida in centro storico dell'Aquila, armato di candeggina e tanta buona volontà, è costretto a ripulire il suo portone e la sua finestra dalla pipì degli avventori notturni. Gianluca Rossi, racconta la sua odissea da quando si è trasferito in centro storico all’Aquila con la sua famiglia, acquistando una casa, per fuggire dal caos di Roma. «Siamo venuti qui all’Aquila convinti che avremmo trovato un’oasi di pace, ma non è andata proprio così - racconta Rossi -  All’inizio credevamo di essere arrivati in una città tranquilla, ma ci siamo trovati di fronte ben altro». L’abitazione della famiglia Rossi si trova nei pressi di alcuni locali e nelle notti della movida, la famiglia viene spesso svegliata da urla e schiamazzi, oltre che dal suono del citofono.


«Oltre al problema del caos, c’è quello ancora più grave che la nostra casa è stata scambiata per un bagno pubblico - afferma -. Quello che io non capisco non è solo il gesto in sé. E’ la modalità che fa riflettere. Le persone pensano forse che la propria città sia un bagno a cielo aperto, pur disponendo di wc all’interno dei locali e questa cosa è davvero triste. E allora molto spesso troviamo pipì sul muro, sul portone, o sulla finestra di mio padre, che vive con noi. Si tratta di un mancato senso di civiltà, oltre che mancanza di pudore, perché c’è da dire che disponiamo di telecamere posizionate sul portone e di luci che illuminano l’ingresso di casa. Quando qualcuno si avvicina, la telecamera filma il tutto, quindi chi arriva per usare casa mia come fosse un wc, si rende anche conto di essere ripreso, eppure prosegue nel fare quello che sta facendo. Le telecamere non sono quindi neppure un deterrente per queste persone.

Ogni mattina, successiva alle serate della movida, siamo quindi costretti a ripulire tutto per questioni ovviamente igieniche oltre che di decoro».


Rossi descrive una situazione ormai insostenibile, senza che nessuno faccia nulla per intervenire e chiede maggiori controlli. «Ci sarebbe bisogno di più controlli da parte dei vigili urbani, almeno nei pressi dei locali e dove vivono le persone per garantire una qualità della vita quantomeno dignitosa a chi ha scelto di vivere in centro - prosegue - Il problema è che i vigili urbani sono operativi fino alle 19 e quindi è capitato che abbia chiamato Polizia e carabinieri nel cuore della notte che sono stati costretti a intervenire, sottraendo tempo magari ad altre attività, per colpa dei maleducati che urinano davanti alla mia porta, perché non c’è un controllo a monte. Sarebbe opportuno, inoltre, che i locali apponessero dei cartelli in cui si vieti di urinare per strada, invitando a usare i bagni dei locali che pure ci sono, ma le persone se ne dimenticano e preferiscono utilizzare piazze e vicoli e i portoni della abitazioni».



L’appello di Rossi si unisce a quello di altri residenti del centro storico che, negli anni, hanno denunciato più volte le condizioni indecorose di vicoli e strade che diventano latrine a cielo aperto nelle notti della movida, dove molti cittadini sono tornati a vivere dopo il sisma. «Credo che l’appello vada fatto, oltre che alle istituzioni affinché mettano riparo a queste situazioni, anche alle singole persone, perché ritrovino un senso di civiltà che consenta una serena convivenza - conclude Rossi - E’ anche vero che, al di là dei servizi igienici dei locali, in centro non ci sono bagni pubblici, ma questo non giustifica l’inciviltà delle persone».
 

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