L'Aquila, madre e figlio aggrediti da cani randagi

Nella foto alcuni cani randagi
di Marcello Ianni
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Mercoledì 10 Luglio 2019, 15:15
Con il figlio di 7 anni stava portando il cibo ai cani di proprietà quando entrambi all'improvviso sono stati aggrediti da alcuni cani randagi. Brutta disavventura nella tarda mattinata di ieri per madre e figlio a Fossa, nella zona del campo sportivo, assaliti da un branco di cani randagi affamati e attratti dal pasto che la donna e figlio stavano portando ai loro cani. La donna ha avuto subito l'istinto di proteggere il figlio minorenne e dopo un po' di tempo è riuscita ad allontanare i cani randagi. E' stata la donna ad aver riportato ferite un po' più importanti che hanno indotto il personale medico del Pronto soccorso a praticarle dei punti di sutura ad un braccio e a una gamba. Escoriazioni più lievi per il bambino. Sul posto oltre ai carabinieri forestali sono arrivati anche quelli della stazione di San Demetrio, diretti dal maresciallo Alessandro Mastropietro.
L'ALTRO EPISODIOSi è invece conclusa con il pagamento da parte dell'assicurazione dei danni cagionati e dunque con il ritiro della querela, che di fatto ha interrotto la prosecuzione dell'azione penale, la vicenda giudiziaria nata nel maggio di due anni fa a causa del malgoverno di un cane di razza pitbull che in zona Sant'Elia aveva assalito nonna con due nipoti (all'epoca di 7 e 6 anni) mentre passeggiavano nei pressi della loro abitazione. A finire sotto processo (la competenza è passata dal Tribunale al giudice di Pace) con l'accusa di lesioni, il padrone del cane, Lorenzo Marrelli di 55 anni dell'Aquila. Il sostanza il cane di razza pitbull dopo aver scavalcato la recinzione e dopo essersi avventato sul gruppo, aveva afferrato il polpaccio della gamba destra della nipote (di 7 anni) dell'anziana. Le urla della nonna e soprattutto l'incitazione verso la nipote a scappare, avevano permesso alla minore di riuscire a liberarsi dal morso dell'animale, riuscendo dunque ad allontanarsi insieme agli altri dal luogo dell'aggressione e infine dallo stesso pitbull. Le lesioni riportate dalla bambina erano state poi giudicate guaribili in 17 giorni. Di qui la denuncia penale e le indagini portate avanti dal sostituto procuratore Fabio Picuti. La bambina ferita è stata assistita dall'avvocato Danilo Iannarelli.
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