L’Aquila, effetto coronavirus: disdette negli alberghi e viaggi annullati

L’Aquila, effetto coronavirus: disdette negli alberghi e viaggi annullati
di Daniela Rosone
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Mercoledì 4 Marzo 2020, 12:29
L’AQUILA - Situazione disastrosa anche in città negli alberghi e nelle agenzie di viaggi per effetto dell’emergenza nazionale legata al coronavirus. In quest’ultime le disdette sono state numerosissime come sostiene Daniela Genitti, titolare di Italpass, e si fa veramente fatica a lavorare.

Se per un 20% si riscontra un’effettiva paura del contagio e si evita di viaggiare, in molti casi invece si ha timore di non riuscire a tornare a casa perché trattenuti in quarantena nelle località scelte per il soggiorno, come è successo a diversi italiani. C’è pure il discorso delle gite scolastiche che per il momento sono sospese sino al 15 marzo, dopo si vedrà. Negli alberghi cittadini la situazione è drammatica e dopo il terremoto del 2009 questo è uno dei periodi più bui.

Anche se in città c’è un solo caso acclarato di contagio e peraltro circoscritto, nelle strutture le prenotazioni sono state cancellate completamente. Roberto Laglia dell’Hotel Federico II conferma che dal 21 di gennaio in poi c’è stato un crollo. I viaggi di lavoro sono stati cancellati al 100%, soprattutto quelli delle grande aziende. Si è insomma tra il 10 e il 20% di occupazione di una struttura che di solito viaggia con ben altri numeri, vicini all’80%. Unica speranza, avendo le cancellazioni una finestra temporale di qualche giorno, è che le prenotazioni relative al lungo periodo non vengano cancellate.

L’Hotel Federico II, peraltro, in un momento in cui veicolare la giusta informazione è fondamentale ha deciso di “inventarsi” un piccolo blog per presentare all’utente il territorio, per informarlo con correttezza delle possibilità, della reale situazione, dei mezzi funzionanti per raggiungere la città e dei luoghi di cultura e storia aperti per il proprio soggiorno, rammentando le precauzioni dettate dal Ministero della Salute e informando pure di ciò che la struttura fa per una maggiore sicurezza del cliente. Insomma, si potrebbe quasi dire, chi fa da se fa per tre. Nelle altre strutture ricettive di certo non va meglio.

L’Hotel L’Aquila è in pieno centro. Anche qui si registra un crollo dell’80% che si spera di poter superare il più presto possibile. Si cancella e non ci si prenota e dunque gli affari vanno a picco. C’è da considerare pure l’aspetto legato al lavoro. Alcune strutture avrebbero messo in ferie i dipendenti visti i numeri scarni.

Non cambia lo scenario per l’Hotel Castello, alla Fontana Luminosa, in linea con i dati degli altri alberghi. I meeting, i congressi, gli eventi: tutto annullato come del resto le prenotazioni per viaggi di lavoro o di piacere. In una struttura con 50 camere da letto si hanno soltanto 3 o 4 camere occupate al momento. 
Il grido di allarme di molti è il medesimo: così si chiude. E se la situazione non è di certo come in altre Regioni la gente evidentemente ha paura e si attiene alla lettera alle misure consigliate. I numeri lo dimostrano. 
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