L’Aquila, effetto coronavirus: corsa all’acquisto delle mascherine

L’Aquila, effetto coronavirus: corsa all’acquisto delle mascherine
di Daniela Rosone
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Venerdì 31 Gennaio 2020, 15:23 - Ultimo aggiornamento: 15:24

L’AQUILA - Anche all’Aquila vanno a ruba le mascherine per il volto anti contagio, usate a volte anche per le semplici influenze. Effetto psicosi “coronavirus” anche in città? Di certo molte farmacie aquilane confermano che c’è una richiesta elevatissima ultimamente e soprattutto inusuale anche se nessuno afferma racconta qualche operatore, all’atto dell’acquisto, di farlo per timore di un contagio da coronavirus.

Di fatto le classiche mascherine bianche vanno a ruba nelle farmacie aquilane, prima non c’erano mai state queste vendite e richieste così notevoli e per cui è facile ipotizzare che dietro possa esserci la paura del virus tanto temuto che arriva dalla Cina. Magari è solo per premunirsi in caso di viaggi in autobus affollati diretti alla capitale per lavoro o in altre zone promiscue. Alcuni affermano di aver paura e di volerla per recarsi in aeroporto dovendo affrontare dei viaggi.

Dalle informazioni che si conoscono si apprende che le scorte ad oggi sono esaurite nei magazzini di tutta Italia per cui molte farmacie locali ne sono sguarnite e le scorte sarebbero terminate addirittura da giorni, da quando insomma è cominciata a circolare sui media la notizia ed è cresciuta la paura.

Una situazione quindi comune a tutto il resto del paese che non risparmia neanche la città dell’Aquila evidentemente. Se nella capitale sono finite già le scorte dall’inizio e c’è stato un grandissimo acquisto e boom di mascherine, all’Aquila di certo la situazione è molto diversa in relazione ai rischi ma evidentemente qualche accenno di psicosi esiste visti i numeri delle vendite.

La gente le compra ma poi di fatto nessuno ci va in giro. O almeno così sembra. Qualche farmacista conferma che prima se ne vendevano poche decine di pezzi in tutta la stagione invernale mentre ora, addirittura, in un solo giorno si sarebbero presentate almeno venti persone a chiederle, rimanendo deluse, in quanto le disponibilità erano già finite da giorni.

Le zone scandagliate da questo giornale sono le più disperate, dalle farmacie comunali a quelle private. Dal centro sino ai paesi più periferici. Le mascherine sono terminate ovunque, questa la risposta di tutti. Irreperibili anche dai grossisti, rispondono, e la gente invece continua a chiederle.

In un’altra farmacia l’ultima scatola è stata venduta due giorni fa. Ad ogni modo la corsa all’acquisto è cosa reale e documentata dai fatti e dalle vendite. Tra l’altro sarebbero terminate le mascherine anche in negozi che vendono quelle da lavoro. Rispetto alla paura nel periodo della Sars però la gente chiede mascherine tradizionali e non quelle che si vendevano allora con filtri particolari.

Le farmacie hanno provato anche a richiedere nuove scorte ma i magazzini sono vuoti e per ora non c’è possibilità che arrivino di nuovo.

E ironia della sorte, molte della mascherine vengono prodotte proprio in Cina. Una marca in particolare proviene proprio da Wuhan, la città da dove tutto è partito. 

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