L’Aquila, dehors in Piazza Duomo: il Comune sospende l'autorizzazione

L’Aquila, dehors in Piazza Duomo: il Comune sospende l'autorizzazione
di Daniela Rosone
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Sabato 23 Marzo 2019, 12:41
Il Suap, lo sportello delle attività produttive del Comune dell'Aquila, ha sospeso il provvedimento autorizzativo del dehors di Piazza Duomo. Il Comune, in prima battuta, aveva bollato la struttura di legno come in regola ma questo, a quanto sembra, perché la procedura telematica di “Impresa in un giorno” permette poi allo sportello di effettuare ulteriori verifiche. Emerge che l’iter è “estrinsecamente corretto” ma sarebbero state rilevate delle anomalie per le superfici occupabili e per il mancato deposito del progetto al Genio Civile che comunque è un passaggio che poteva essere fatto anche in un secondo momento. Tra l’altro la Soprintendenza, imbeccata in questi giorni dai cittadini contrari all’opera dal punto di vista puramente estetico, ha già inviato una missiva al Comune, come conferma l’avvocato De Nardis seppur non essendo intervenuta nel dibattito sulla stampa con dichiarazioni ufficiali. Una sorta di diffida? Che la Soprintendenza si sarebbe mossa, in realtà, era nell’aria da qualche giorno e pare che sia stato interessato anche il Ministero centrale, secondo indiscrezioni.

L’equivoco potrebbe basarsi sul fatto che il Comune avrebbe autorizzato secondo le norme degli enti locali mentre per il Codice Urbani la Soprintendenza avrebbe 120 giorni per dare il suo ok o il suo diniego. Codice che vincola la Piazza. Il Suap è arrivato a questa decisione dopo un riesame degli atti. Resta da capire ora come si muoveranno i proprietari che in questa vicenda avevano iniziato comunque dei lavori spendendo anche una cifra importante. La vicenda del dehors lascia strascichi in città tra i favorevoli e i contrari che hanno continuato a commentare. I più non sono contro la struttura ma contro l’estetica. Altri sostengono che era giusto creare qualcosa a servizio dei turisti.

Come se ne uscirà non è dato saperlo, per ora, ma questa storia rimette in ballo un po’ tutta la situazione della piazza dove ci sono anche le famose casette di legno. C’è un provvedimento del Comune in questo senso, pronto ma non ancora inviato, che intima ai proprietari di lasciarle entro trenta giorni dal ricevimento. Tutti sanno che arriveranno queste missive e il malumore anche tra i commercianti, sono prevalentemente artigiani e venditori di gadget, è notevole anche perché una delle idee emerse per spostarli, ovvero Piazza d’Armi, sembra non piacere. Questo perché il servizio reso dagli operatori delle casette è prevalentemente per i turisti e altrove non avrebbe senso. I commercianti auspicano che si possa trovare una posizione che metta d’accordo tutti ma che non li sposti dal centro storico trattandosi di artigianato locale. La storia risale al dopo sisma con l’amministrazione Cialente, casette posizione per riportare un po’ di vita in centro. Questa era l’idea. Furono i commercianti ad acquistare le strutture da una ditta pagando il suolo pubblico. La Cna si occupó solo di sostenere l’iniziativa che mirava a riportare qualche attività, così come fu per quelle della Villa. 
 
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