«Sono le 18 sento il mio medico gli do i miei parametri, mi consiglia di chiamare il 118 perché vuole farmi fare almeno una RX toracica. Sono le 18:30 arriva l'ambulanza a casa. Andiamo al San Salvatore ma lì c'è la sorpresa... il reparto covid ovvero l'ex G8 allestito come reparto in grado di gestire l'emergenza è chiuso a causa di mancanza di personale. La Regione Abruzzo durante un picco pandemico si permette di tenere chiuso il reparto covid di
L'Aquila capoluogo».
È un passaggio della testimonianza di un positivo al covid che racconta in una nota la sua odissea vissuta all'ospedale San Salvatore dell'Aquila. La persona in questione denuncia di essere stata a lungo in ambulanza in attesa di essere curata e questo per via della
chiusura del reparto covid per mancanza di personale del cosiddetto G8, piccolo ospedale realizzato in occasione dell'evento mondiale che si è svolto all'Aquila dopo il sisma
dell'aprile 2009.
«Rimango 2 ore e 30 minuti dentro l'ambulanza fuori dal pronto soccorso con immensa costernazione dei due medici che mi seguivano - si legge ancora nella nota -. Poi per
un'altra ora e mezza attendo in isolamento in una piccola stanzetta a ridosso del parcheggio delle ambulanze. Mi sento male, ho la tachicardia, dispnea, tosse, allora comincio a
bussare alla mia porta per chiamare qualcuno. Arrivano due dottoresse che iniziano a fare prelievi ed analisi. Dopo due ore di attesa finalmente i risultati. All'una di notte torno a casa
riaccompagnata dalla macchina di servizio.