L’Aquila, commercio in centro tra nuove aperture e chiusure. Grillo: manca propensione all’acquisto

L’Aquila, commercio in centro tra nuove aperture e chiusure. Grillo: manca propensione all’acquisto
di Daniela Rosone
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Martedì 26 Febbraio 2019, 18:21
L’AQUILA - Fino a qualche mese fa le aperture di attività commerciali in centro storico secondo i dati del Suap del Comune dell’Aquila erano state circa sessanta in un anno. In questi mesi altre attività hanno aperto e altre hanno dovuto chiudere i battenti. È la realtà delle cose che si compensa in un centro ancora in ricostruzione dove spesso i sottoservizi, la presenza dei cantieri e altre difficoltà oggettive rendono incerta la vita degli esercenti. Non si può dire che non ci sia commercio in centro oggi ma, a fare la parte del leone, sono ancora le attività di intrattenimento, bar, ristoranti o pub. Non che sia un male questo ma gli altri tipi di attività che con coraggio hanno deciso di riaprire tra cantieri e mancanza cronica di parcheggi ancora arrancano negli affari. La storia dei due artigiani di Piazza Palazzo Laura Caliendo e Gabriele Di Mizio è indicativa e racconta tanto delle difficoltà del centro. Ai social qualche giorno fa hanno affidato il loro garbato sfogo. La loro sperimentazione in Piazza Palazzo, una delle zone che sta diventando più attrattive, è durata un anno e mezzo lavorando anche di domenica e concedendosi in un anno e mezzo appunto solo sei giorni di chiusura. Hanno deciso di tornare nel loro laboratorio di Scoppito ora. In centro? Forse tra cinque o otto anni ci torneranno, scrivono. << Una scelta oculata - raccontano - e non dettata da colpi di testa ma da sperimentazione sul campo. Il centro storico è il nostro primo amore ovvio e notorio tuttavia, logisticamente e tecnicamente, non funzionale alle esigenze operative della nostra attività. Un artigiano - proseguono - ha bisogno di essere sul posto di lavoro cioè dove produce opere e reddito, il suo habitat naturale deve essere dove da il suo meglio e dove riesce ad esprimersi al top del suo potenziale >>. I due commercianti aquilani parlano di un centro in evoluzione e in sviluppo ma, anche loro, convengono come tanti sul fatto che ad oggi il centro storico e ancora per qualche anno sarà funzionale per le attività “che con sacrificio producono intrattenimento e servizi per avventori occasionali durate le belle giornate e gli eventi che pure ci sono e di qualità”. Piazza Palazzo ad oggi è una delle zone dove molte attività si sono rilocalizzate. Negozi di abbigliamento, scarpe, trucchi, bar e la mancanza di parcheggi cronica. Ma si registra anche la volontà del Comune di portarci eventi, di sistemare qualche parcheggio in più dal momento che il ritorno del Comune a restauro del Palazzo ultimato renderà la zona ancora più appetibile. Di certo spesso la vita dei commercianti si deve conciliare con i camion, con le brusche interruzioni di energia, con gli spazi che non ci sono, con le chiusure delle strade per i lavori. La categoria degli artigiani in centro effettivamente è molto carente oggi, dati alla mano, e soffre la crisi più degli altri settori. Seppur molti passi in avanti siano stati fatti c’è ancora da fare tanto. Una riflessione comune anche al presidente dell’associazione L’Aquila Centro Storico Roberto Grillo che raccoglie attività produttive, residenti e liberi professionisti. Per Grillo il discorso è che si è creduto di poter far ripartire il centro attraverso i negozi già con la vecchia amministrazione, un discorso anche giusto per il presidente dell’associazione. Il problema ad oggi è che però le persone che visitano il centro sono insufficienti per permettere al commerciante di sopravvivere ma non solo per i numeri anche per la mancanza di attitudine all’acquisto, spiega. << Tutti ci siamo abituati - dice - a vivere fuori dal centro e a comprare nei centri commerciali, non riusciamo a spostare l’acquisto da fuori a dentro. Il commercio può funzionare se ci sono uffici, residenti, parcheggi, persone insomma. Quando sono tornato - aggiunge - credevo di avere la forza di portare la gente in centro. Non pensavo ad una situazione così grave dopo anni, mi sono lasciato trasportare dal romanticismo ma il romanticismo non va di pari passo con gli affari >>. Il ritorno degli uffici pubblici, delle poste, la creazione dei parcheggi, il ritorno dei residenti. Tutti pezzi di un puzzle che potrà funzionare solo se rimesso insieme.
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