L’Aquila, case del fondo immobiliare vuote e preda dei vandali

L’Aquila, case del fondo immobiliare vuote e preda dei vandali
di Daniela Rosone
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Mercoledì 15 Gennaio 2020, 16:40
L’AQUILA - Tre villette bifamiliari con sei appartamenti a Pagliare di Sassa, oggetto di atti vandalici a volte e con la vegetazione che ha coperto pure i cancelli di ingresso. Garage chiusi ma nella parte visibile sporcizia e degrado. Lo stato di abbandono deriva dal fatto che sono disabitate da anni. In passato avevano dato ospitalità agli sfollati.

Case che appartengono, a quanto se ne sa, al fondo immobiliare anzi a diverse società di questo tipo. Già emerse tempo fa lo stato di degrado e abbandono degli appartamenti in via dei Cappuccini e in via di Sfrizzoli a Pettino dove nel 2015 c’era un solo residente. Ora, a quanto pare, ci sarebbero diverse famiglie, probabilmente in affitto, a fronte di circa 90 appartamenti.

Si ricorderà come questi furono al centro di una “guerra” tra Comune e sessanta famiglie che alla fine furono sistemate altrove. Tra l’altro, a quanto dicono gli ex inquilini, sarebbero continuate negli anni ad arrivare le bollette, salatissime da quello che raccontano, con cifre per spese di pulizia e cambio lampadine, secondo loro, esagerate.

Anche gli affitti si sarebbero aggirati, sempre secondo i racconti, su cifre elevate per 60 metri quadri di abitazione in certi casi. La vicenda è complessa e intricata. Come si ricorderà, dopo il sisma, c’era una forte emergenza abitativa e servivano appartenenti. Così ci si mise alla ricerca e i fondi, due andando a ritroso nel tempo, acquistarono dai costruttori molti complessi che diedero sollievo al Comune che pagava a questi un fitto. Le opzioni erano tre: progetto case e map, autonoma sistemazione e case del fondo appunto.

Ma quando la gente è tornata a casa molti appartenenti sono rimasti vuoti. Perché non si affittano o vendono? In alcuni casi, vedi Pagliare, si è provato a vendere le case ma, forse, a prezzi fuori mercato. In tanti avrebbero comprato se il prezzo fosse stato accessibile ma le proposte, in alcuni casi, sarebbero state superiori ai 400 mila euro. Nella vicenda ci sono diverse proprietà coinvolte. Alcune case appartenevano, come via di Sfrizzoli, a una società Dea Capital che poi cambió nome. Altre sono riferibili ad Europa Risorse che prese circa 320 alloggi tra cui quello in via dei Cappuccini.

Su Europa Risorse, come si ricorderà, ci fu anche un’inchiesta giudiziaria. Il patrimonio immobiliare in città ha un’offerta che supera la domanda oggi ma vedere tanti appartamenti vuoti e nel degrado fa rabbia oltre ad essere un incomprensibile spreco.

La gestione delle case (comprese le new town) ha ancora una certa difficoltà a decollare e bisognerà capire, anche nell’economia abitativa cittadina, cosa si intende fare di tutto questo patrimonio edilizio e anche se il Comune non ha competenza diretta sul fondo, potrebbe fare dei ragionamenti chiamando a raccolta tutti decidendo di abbattere porzioni di progetti case e map (come è nelle intenzioni) e incidere anche su queste decisioni per non assistere a questi clamorosi sprechi. 
 
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